Mondo

Gli atleti paralimpici afghani
in salvo: destinazione Tokyo

KABUL – Zakia e Hossain ce l’hanno fatta: sono fuori dall’Afghanistan e potrebbero coronare il loro sogno di partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo, le Olimpiadi per le persone diversamente abili appena iniziate.

Un sogno che sembrava essersi infranto all’arrivo dei talebani, proprio nel momento in cui i due atleti afghani, Zakia Khudadadi (taekwondo) e Hossain Rasouli (atletica) stavano per partire per il Giappone.

Zakia (nella foto sopra, tratta dal suo profilo Instagram) aveva lanciato un appello alla comunità internazionale attraverso l’agenzia italiana Ansa il 17 agosto scorso. Un appello rilanciato anche dal New York Times. «La mia famiglia è in una situazione molto brutta. Siamo tutti sotto il controllo dei talebani e questo è un grande incubo», aveva detto. Ma poi è riuscita a partire, insieme all’altro atleta paralimpico afghano, Hossain Rasouli. Entrambi si trovavano, ieri, a Dubai da dove dovrebbero raggiungere l’Australia con visti umanitari. E, infine, forse il Giappone.

La missione di salvataggio è stata coordinata da un piccolo gruppo di ex sportivi, tra cui l’ex olimpionica canadese, e avvocato a Sydney, Nikki Dryden, che ha raccolto i dossier degli atleti a rischio. Quello di Zakia in particolare era stato seguito dalla Federtaekwondo Italiana e dal Comitato Paralimpico Italiano.

«Sono troppo contento che siano riusciti a portare Zakia fuori da Kabul: ora spero che possa realizzare il suo sogno di andare a Tokyo e partecipare alle Paralimpiadi», ha dichiarato l’oro olimpico del taekwondo, l’italiano Vito Dell’Aquila. «Spero che tantissime altre ragazze riescano a salvarsi da questa bruttissima situazione», ha concluso l’Azzurro.

More Articles by the Same Author: