HOUSTON – Mars is calling! Chi vuole rispondere alla chiamata? Lì per lì può sembrare uno scherzo, ma l’avviso è comparso nientemente che sul sito ufficiale della Nasa (Non ci credete? Ecco il link: https://www.nasa.gov/feature/nasa-is-recruiting-for-yearlong-simulated-mars-mission) ed è un annuncio in piena regola: “La Nasa sta cercando candidati per la partecipazione, come membri dell’equipaggio, durante la prima missione ‘analog’ di un anno in un habitat per simulare la vita su un mondo lontano, che inizierà nell’autunno 2022”.
La chiave per decifrare la “chiamata” e non prendere per pazzi i vertici della Nasa sta tutta in quel termine, “analog”: come spiega la stessa agenzia spaziale, “un ‘Analog’ è una situazione sulla Terra che produce effetti sul corpo simili a quelli vissuti nello spazio, fisici, mentali ed emotivi. Questi studi aiutano a prepararsi per missioni di lunga durata”. In realtà, dunque, trattasi di una simulazione, sulla Terra, della vita su Marte. Ma l’obiettivo finale è quello di trasferire, poi, “baracca e burattini” sul Pianeta Rosso.
“In preparazione per le sfide della vita reale delle future missioni su Marte – si legge infatti nell’annuncio – la Nasa studierà come degli individui altamente motivati rispondano sotto il rigore di una simulazione a terra di lunga durata”.
Il progetto include tre simulazioni della superficie di Marte della durata di un anno con sede presso il Johnson Space Center della Nasa. “La missione ‘analog’ è fondamentale per testare le soluzioni per soddisfare le complesse esigenze della vita sulla superficie marziana”, ha affermato Grace Douglas, scienziata capo presso il Johnson Space Center della Nasa a Houston. “Le simulazioni sulla Terra ci aiuteranno a comprendere e contrastare le sfide fisiche e mentali che gli astronauti dovranno affrontare prima di partire”.
Ogni missione sarà composta da quattro membri dell’equipaggio che vivranno e lavoreranno in un modulo di 1.700 piedi quadrati stampato in 3D da ICON, chiamato Mars Dune Alpha. L’habitat simulerà le sfide di una missione su Marte, comprese limitazioni delle risorse, guasti alle apparecchiature, ritardi nelle comunicazioni e altri fattori di stress ambientale. Un po’ come nel film “The Martian” con Matt Damon, insomma.
Le attività dell’equipaggio possono includere passeggiate spaziali simulate, ricerca scientifica, uso della realtà virtuale e controlli robotici e scambio di comunicazioni. I risultati forniranno importanti dati scientifici per convalidare i sistemi e sviluppare soluzioni.
Ma quali sono i requisiti per partecipare alla missione (simulata) su Marte? La Nasa è alla ricerca di “cittadini statunitensi sani e motivati o residenti permanenti, non fumatori, di età compresa tra 30 e 55 anni e competenti in Inglese per una comunicazione efficace tra l’equipaggio e il controllo della missione”. La selezione dell’equipaggio seguirà i criteri standard della Nasa per i candidati astronauti e quindi “è richiesto un master in un campo Stem (che sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics), almeno due anni di esperienza Stem professionale o un minimo di mille ore di pilotaggio di un aeromobile. Saranno presi in considerazione anche i candidati che hanno completato due anni di lavoro verso un programma di dottorato in Stem o completato una laurea in Medicina o un programma pilota di test. Inoltre, con quattro anni di esperienza professionale, possono essere presi in considerazione candidati che hanno completato la formazione di ufficiale militare o un Bachelor of Science sempre in un campo Stem.
“Se hai un forte desiderio di avventure uniche e gratificanti e sei interessato a contribuire al lavoro della Nasa nella preparazione del primo viaggio umano su Marte, clicca qui per saperne di più e candidarti”, si legge nell’annuncio dove ci sono i link per ulteriori informazioni e per inoltrare le candidature (il sito della Nasa è www.nasa.gov e l’annuncio è nella home page) e dove si specifica anche che “è previsto un compenso per la partecipazione”.
Intanto, la Nasa sta guidando un ritorno sulla Luna per l’esplorazione a lungo termine. Attraverso Artemis, la Nasa farà atterrare gli astronauti, tra cui la prima donna e la prima persona di colore, sulla superficie del satellite. E le lezioni apprese su e intorno alla Luna prepareranno l’agenzia spaziale a fare il prossimo passo da gigante: inviare astronauti su Marte.
Guardate il video “NASA’s Mars Surface Simulated Habitat”, qui sotto
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