Canada

Lo Speaker Fergus salvato dall’NDP: la differenza fra lui e Rota

OTTAWA – Imparziale o parziale che sia, Greg Fergus rimarrà Speaker della Camera dei Comuni: a deciderlo è stato l’NDP di Jagmeet Singh, che di fatto con i suoi voti ha “salvato” lo Speaker, bocciando la mozione presentata dai Conservatori per chiedere la rimozione di Fergus dal suo ruolo a causa del linguaggio partigiano apparso in una pubblicità per un evento (dei Liberali) nel suo distretto e per altri episodi precedenti.

NDP e Liberali hanno dunque votato, insieme, contro la mozione conservatrice, con l’aggiunta di due deputati dei Verdi. Con un voto di 168 a 142 – solo i Conservatori ed il Bloc Quebecois hanno votato “sì” ala sfiducia – la mozione è stata respinta.

L’alleanza fra Jagmeet Singh e Justin Trudeau continua, nonostante i continui attacchi di Singh al governo di Trudeau, su tutti i fronti: ma, evidentemente, è tutta “fuffa” e la bocciatura della mozione di sfiducia contro lo Speaker ne è soltanto l’ennesima prova. Il teatrino va avanti.

I Conservatori, comunque, martedì – durante la discussione della mozione – l’hanno ribadito: Greg Fergus è troppo “partigiano” per ricoprire il ruolo tradizionalmente imparziale di presidente.

“Ci sono state diverse occasioni – ha detto il deputato James Bezan alla Camera – in cui il Presidente ha svolto attività partigiane e tenuto discorsi partigiani”.

Inizialmente, Fergus aveva perso il sostegno dei parlamentari conservatori e del Bloc Québécois alla fine dell’anno scorso, dopo aver registrato un video-tributo al leader liberale (ad interim) uscente dell’Ontario, John Fraser, mentre indossava le vesti di portavoce. Dopo essere apparso nel video-tributo a Fraser, Fergus si era scusato e aveva pagato una multa per aver infranto le regole della Camera dei Comuni che vietano l’uso delle risorse parlamentari per scopi di parte. Fergus aveva però anche partecipato ad un evento di raccolta-fondi nel suo distretto, sempre sotto l’egida dei Liberali.

Poi, nelle scorse settimane, c’era stato lo scontro alla Camera con il leader dei Conservatori, Pierre Poilievre, cacciato dall’aula dallo stesso Fergus perché colpevole di avere utilizzato una terminologia non appropriata, avendo definito Trudeau “wacko” (pazzo): l’argomento era merito la depenalizzazione delle droghe pesanti che ha creato una situazione di grave degrado a Vancouver.

Poi, alcuni giorni fa, l’annuncio online di “Una sera d’estate con l’onorevole Greg Fergus”, organizzata dai Libderali, cvontenente una frase che prendeva di mira il leader conservatore Poilievre, accusato di perseguire politiche conservatrici “che metterebbero a rischio la nostra salute, sicurezza e portafogli”. Dopo le proteste dei Conservatori e la richiesta di dimissioni di Fergus, il Partito Liberale si era affrettato a rimuovere la pubblicità dal loro sito e si erano poi scusati con Fergus, sostenendo che quell’annuncio era stato pubblicato all’insaputa dello stesso Fergus. Una figuraccia, insomma.

In molti hanno avuto modo di notare la grande differenza, nel ruolo di Speaker, tra Greg Fergus ed il suo precedessore, l’italocanadese Anthony Rota, che non ha mai avuto un comportamento partigiano durante il suo mandato e che si è dimesso immediatamente – nello scorso mese di settembre – quando è emerso che uno degli invitati a parlare alla Camera durante la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky era un ex soldato nazista, il 98enne Yaroslav Hunka, accolto con una standing ovation come “veterano di guerra”. In realtà, la responsabilità non era tutta di Rota, dal momento che l’ufficio del primo ministro Justin Trudeau non poteva non essere informato su chi avrebbe partecipato alla visita di un presidente di uno Stato estero. Ma lo speaker italocanadese non aveva esitato a dimettersi, assumendosi ogni responsabilità. E nessuno l’aveva difeso: né i “suoi” Liberali né, tantomeno, l’NDP.

Nella foto in alto: lo Speaker della Camera, Greg Fergus (foto da Twitter X – @GregFergus)

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