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Scuse ufficiali, tutti i partiti uniti:
“Capitolo oscuro della nostra storia”

TORONTO – “L’internamento di centinaia di italocanadesi durante la Seconda Guerra Mondiale è stato un capitolo oscuro della storia del Canada”. Le scuse ufficiali offerte ieri dal primo ministro Justin Trudeau sono state appoggiate senza se e senza ma da tutta la classe politica di Ottawa, senza alcun tipo di divisione di carattere partitico. I leader del Partito Conservatore, dell’Ndp, del Bloc Quebecois e dei Verdi hanno offerto il loro contributo a questa giornata storica per la comunità italocanadese, sottolineando come l’internamento dei canadesi di origine italiana fosse stata una pagina triste e inaccettabile della nostra storia.

Erin O’Toole, durante il suo intervento alla Camera, ha descritto con grande partecipazione il clima di intolleranza che si era creato nei confronti degli italocanadesi, raccontando la storia di Giuseppe Gustini, di Timmins, internato negli anni Quaranta e della sofferenza patita dalla famiglia. “In quel periodo – ha sottolineato – gli italocanadesi venivano visti con sospetto dal loro governo e trattati come cittadini di seconda classe solo per il loro cognome o per l’orgoglio che avevano verso le loro origini”.

Il leader conservatore ha poi citato testualmente le parole dell’ex primo ministro Brian Mulroney, che nel 1990 fece delle scuse alla comunità italocanadese in occasione di un evento a Toronto. “Quello che accadde a molti italocanadesi è profondamente offensivo alla semplice nozione di rispetto per la dignità umana e presunzione d’innocenza. La brutale ingiustizia venne inflitta arbitrariamente, non solo sugli individui sospettati di costituire un rischio alla sicurezza, ma anche a persone il cui unico crimine era quello di portare un cognome italiano”.

O’Toole ha quindi offerto da parte sua e del Partito Conservatore le scuse ufficiali, che si vanno ad aggiungere a quelle del primo ministro in carica. Una posizione, quella del leader conservatore, che è stata ribadita anche da Jagmeet Singh. “Il dolore – ha sottolineato il leader neodemocratico – il degrado, l’ansia per queste famiglie sono stati terribili eventi traumatici. Tutto questo non sarebbe dovuto accadere”. Singh ha poi ribadito come quello dell’internamento degli italocanadesi sia stato “un capitolo oscuro della storia canadese”, un capitolo non isolato ma accaduto ad altre comunità ed etnie. “Queste scuse ufficiali – ha ammesso – dovevano arrivare molto prima e mi rammarica sapere che la maggior parte di chi ha subito questo orribile atto ormai non ci sia più”.

Per il Bloc Quebecois è invece intervenuta la deputata Marie-Hélène Gaudreau, che ha ricordato la sofferenza patita dagli italocanadesi a Montreal, Quebec City e altre città della provincia francofona. Anche la deputata blocchista ha appoggiato con forza la decisione del governo di presentare le scuse ufficiali.

Infine, a completare l’intero arco partitico in parlamento, c’è stato l’intervento di Elizabeth May. “Queste scuse ufficiali rappresentano un passo importante – ha dichiarato la ex leader del Green Party – che arriva troppo tardi. La comunità italocanadese ha subito un’ingiustizia indescrivibile, in un clima caratterizzato dalla diffidenza, dall’intolleranza e dall’ingiustizia”. May ha poi ricordato come in passato la proposta delle scuse ufficiali fosse stata avanzata in più di un’occasione, senza però arrivare a compimento. Nel 2005 il governo guidato da Paul Martin aveva progettato l’intero iter delle scuse ma il voto del 2006 bloccò tutto il procedimento parlamentare. In seguito non arrivò a compimento la proposta dell’allora deputato liberale Massimo Pacetti. Reazioni, infine, sono giunte anche da altri esponenti politici.

“Spero – ha detto al Corriere Jim Diodati, sindaco di Niagara Falls – che tutti coloro che hanno sofferto le ingiustizie del passato trattamento verso gli italocanadesi in Canada negli anni Quaranta possano trovare pace e che la ferita si possa rimarginare. Le già anticipate scuse di oggi del primo ministro rappresentano l’occasione per andare avanti verso la speranza e la giustizia. Onoriamo oggi come un giorno in cui è stata fatta giustizia”.

Michael Del Grande ha voluto sottolineare gli errori del passato. “Vediamo sempre – ha dichiarato il trustee del TCDSB – che non impariamo dagli errori della storia, ma li ripetiamo. Ciò potrebbe essere dovuto alla breve memoria di eventi e atteggiamenti nella nostra società canadese. Nel 1914 i registri dell’internamento mostrano 8500 internati: 5.954 erano ucraini, oltre a 2.009 tedeschi, 205 turchi e 99 bulgari. Nella seconda guerra mondiale, 24.000 persone, tra cui cittadini canadesi di origine giapponese, tedesca (più 3.000 ebrei austriaci e tedeschi) e italiana furono internati e molti altri dovettero registrarsi anche come “alieni nemici”. Ciò che è doloroso fu la confisca di un sogno canadese, i beni di queste persone che lottavano per un pezzo di “Canadiana” per non vedere mai più i frutti del loro lavoro. Mentre andiamo avanti oggi, vediamo sospetti e odio per la loro provenienza piuttosto che per quello che sono. Attacchi agli asiatici a causa del covid, paura di cognomi con connessioni con paesi e regimi ostili all’occidente, così come accenti che sono diversi. Che cosa abbiamo imparato? Che i nostri ricordi sono brevi e ripetiamo i nostri pregiudizi”.

Un commento, infine, dal presidente del CTIM Vincenzo Arcobelli: “A nome mio e di tutto il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo Desidero esprimere il più sentito apprezzamento alle più alte Autorità Canadesi per riconoscere ed ufficializzare le scuse agli Italo Canadesi a seguito dei fatti accaduti agli Italiani durante il Secondo conflitto mondiale”.

Con il contributo di Priscilla Pajdo

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