Canada

CBSA verso lo sciopero: previsti disagi ai confini

TORONTO – I sindacati che rappresentano migliaia di lavoratori “frontalieri” (cioè della Canada Border Services Agency – CBSA) prevedono disagi negli aeroporti ed ai valichi terrestri quest’estate dopo che la maggior parte dei membri della stessa agenzia ha votato a favore dello sciopero: per la precisione, ha votato “sì” il 96% dei membri della Customs and Immigration Union (CIU) e della Public Service Alliance of Canada (PSAC).

I circa 9.000 lavoratori interessati includono quelli negli aeroporti, nei punti di ingresso via terra, nei porti marittimi e commerciali, nonché agenti delle forze dell’ordine, ufficiali dell’intelligence, investigatori, ufficiali commerciali e personale delle sedi centrali senza uniforme.

Il presidente della CIU, Mark Weber, ha affermato – come riferisce la CBC – che le richieste sono, fra le altre, salari più in linea con le forze dell’ordine come l’RCMP, accesso al telelavoro per i membri che possono lavorare da casa e migliori opzioni di pensionamento. “Uno degli altri grandi punti critici è anche ’25 e fuori’. Quasi tutte le altre forze dell’ordine ed il personale di pubblica sicurezza hanno la possibilità di andare in pensione dopo 25 anni senza penalità”, ha affermato. “Questo è qualcosa che noi attualmente non abbiamo.” Weber ha affermato che i dipendenti sono inoltre preoccupati per il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale. “I nostri membri trovano preoccupante, anche dal punto di vista della sicurezza nazionale, che la CBSA sembri intenzionata ad istituire una sorta di chioschi self-service, automatizzati, quasi aspettandosi che i trafficanti dichiarino autonomamente che stanno contrabbandando: è un sistema che non funzionerà mai”, ha detto.

Lo sciopero potrebbe iniziare il mese prossimo, ma le trattative sono in corso: “Con l’avvicinarsi della stagione dei viaggi estivi, speriamo che il governo federale di Justin Trudeau dia a questi negoziati una priorità assoluta. La finestra per scongiurare uno sciopero si sta chiudendo rapidamente”, ha affermato il presidente del PSAC, Chris Aylward.

Il governo federale, da parte sua, ha affermato di ritenere che ci sia ancora tempo per raggiungere un accordo.

Intanto, proprio dalla CBSA è stato lanciato, di recente, un grido d’allarme circa la funzionalità dell’agenzia stessa. Sono necessari migliori strumenti di formazione ed elaborazione delle informazioni per aiutare il programma di intelligence dell’agenzia di frontiera canadese a fronteggiare tutte le sfide che si presentano, dal contrabbando di armi da fuoco al traffico di esseri umani: emerge questo da un rapporto di valutazione della CBSA pubblicato di recente. La valutazione, condotta tra marzo 2021 e marzo 2022, ha rilevato che l’accesso alla formazione è insufficiente e, inoltre, manca la capacità tecnologica necessaria “per operazioni efficienti ed efficaci”. In parole più povere, le risorse sia umane che tecnologiche della CBSA sono “datate” non in linea coi tempi. Ed è un bel problema, visto che l’agenzia è uno degli organismi responsabili della sicurezza nazionale.

(Foto da Facebook – CBSA)

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