Canada

Vantaggio dei tory leggermente in calo, crolla la popolarità di Justin Trudeau

TORONTO – La popolarità di Justin Trudeau è in caduta libera. A confermare, per l’ennesima volta, lo stato di crisi del primo ministro canadese è un sondaggio effettuato da Abacus Data che mette in luce come solamente il 17 per cento dell’elettorato vorrebbe Trudeau alla guida del Paese anche per la prossima legislatura. Un dato che cozza clamorosamente con le intenzioni di voto catturate da questa indagine demoscopica, dove i liberali si attestano al 26 per cento, rosicchiando quattro punti percentuali sul Partito Conservatore, ancora nettamente in testa al 41 per cento.

Anche nell’elettorato liberale, quindi, cresce il malcontento verso il proprio leader, con il 9 per cento degli elettori grit che preferirebbero un altro primo ministro. Ma non solo. L’istantanea scattata da Abacus Data conferma tutte le difficoltà vissute dal partito di maggioranza relativa alla Camera emerse negli ultimi diciotto mesi: i liberali sono nettamente in svantaggio in tutte le province canadesi, come si trovano a dover inseguire i conservatori in tutte le fasce d’età dell’elettorato.

Su base provinciale, il Partito Liberale continua a perdere consenso sia nelle regioni del Paese che tradizionalmente votano a destra, ma anche nelle aree considerate feudi liberali. In Alberta, se si votasse in questo momento, i conservatori guidati da Pierre Poilievre si attesterebbero al 61 per cento, mentre i liberali non supererebbero il 14 per cento dei consensi. In Saskatchewan e Manitoba in tory si trovano a dover gestire un vantaggio abissale, con il 54 per cento delle intenzioni di voto contro il 21 per cento del Partito Liberale. In British Columbia, provincia dove è tipico un testa a testa tra i due partiti – con buone chance anche per il terzo incomodo Ndp – in questo momento i conservatori sono al 42 per cento mentre i grit sono fermi al palo al 22 per cento. In Ontario il partito di Poilievre ha spiccato il volo, con il 44 per cento delle intenzioni di voto, mentre i liberali si devono accontentare del 29 per cento. E nelle Province Atlantiche – Nova Scotia, New Brunswick e Prince Edward Island – che sono un tradizionale serbatoio di voti per i liberali, il Partito Conservatore ha sfondato quota 47 per cento, mentre la forza politica guidata da Trudeau è crollata al 27 per cento.

L’unica provincia dove i liberali mostrano qualche segno di tenuta è il Quebec, con il 26 per cento delle intenzioni di voto contro il 21 per cento dei conservatori. Ma nella provincia francofona a farla da padrone è il Bloc Quebecois, che sale al 38 per cento.

Anche per quanto riguarda il livello di consenso nelle diverse fasce d’età, la situazione non è delle più rosee per il primo ministro, in carica ininterrottamente dal 2015. I tory sono in vantaggio tra i giovanissimi – dai 18 ai 29 anni – nella fascia tra i 30 e i 44 anni, in quella tra i 45 e i 59 anni e in quella dai 60 anni in su.

Ma è andando a vedere le proiezione dei seggi che si capisce la reale portata del tracollo liberale. Stando infatti a 338canada.com, se si votasse in questo momento i conservatori porterebbero alla House of Commons qualcosa come 217 deputati (la maggioranza assoluta è a quota 172) mentre il Partito Liberale passerebbe dagli attuali 160 seggi ad appena 64. Il Bloc è sulla buona strada per conquistare 40 seggi, l’Ndp 20 e i Verdi 2.

In alto, un seggio elettorale (foto: Elections Canada)

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