Toronto

Inverno e clochard,
Toronto si prepara

TORONTO – È una crisi infinita. I centri di accoglienza operano a pieno regime e con l’arrivo della stagione invernale si registrerà un aumento della domanda. “La Città sta assistendo a una pressione sul sistema dei rifugi senza precedenti”, ha detto il general manager of Shelter, support, and housing administration della City of Toronto Gord Tanner durante una conferenza stampa che ha illustrato il piano del comune per sostenere coloro che non hanno una casa durante l’inverno.

Il costo della vita alle stelle, l’insufficiente offerta di abitazioni a prezzi accessibili e l’aumento del numero di richiedenti asilo arrivati in città, spiega Tanner, sono alcune delle cause responsabili di una “escalation” della crisi. “È certo che la domanda nei rifugi aumenterà ulteriormente quest’inverno, come ogni anno, quando il freddo rende la vita all’aperto difficile e potenzialmente pericolosa. Vogliamo essere in grado di soddisfare questa necessità ma… il nostro sistema di accoglienza è pieno – ha detto Tanner – inoltre, non abbiamo un quadro chiaro di quante altre persone potrebbero giungere a Toronto nei prossimi mesi o quante persone saranno presto senzatetto”.

Tanner ha osservato che attualmente ci sono circa 9.000 persone nel sistema di accoglienza oltre alle 1.700 che si trovano negli hotel e in altri programmi supportati dalla Croce Rossa canadese. Circa il 40% dei posti letto dei rifugi sono attualmente occupati da richiedenti asilo. “La media attuale del numero di persone a cui non possiamo assegnare un letto in un rifugio ogni giorno è di circa 275 – ha aggiunto – la città sta valutando la domanda nel miglior modo possibile… ma la domanda nonostante i nostri sforzi continua ad aumentare incessantemente e altri livelli di governo non hanno offerto soluzioni a lungo termine”. La situazione mette in luce una “crisi crescente e profonda”.

“Non solo le persone dormono negli accampamenti, nei trasporti pubblici e nei pronto soccorso in tutta la città, ma sono continuamente in fila e accampate… fuori dal nostro centro di valutazione al 129 Peter Street – ha aggiunto Tanner – la necessità di un riparo non mostra segni di rallentamento e presenta ancora una volta sfide significative per la città. Nonostante ciò, Toronto sta mobilitando le risorse disponibili per migliorare la capienza dei centri di accoglienza”.

La Città, ha detto Tanner, risponderà al meglio delle sue possibilità. Per poter aggiungere altri 180 posti anche quest’anno verrà ridotta la separazione tra i letti negli shelter ed i centri di riscaldamento apriranno quando la temperatura scenderà a -5°C e non più a -15°C.

“La città si è assicurata quattro centri di riscaldamento per un totale complessivo di 170 spazi ed un sito con 40 posti che a partire dal 15 novembre rimarrà aperto fino ad aprile 24 ore su 24 – ha aggiunto il general manager di Shelter, support, and housing administration – voglio sottolineare che il nostro piano dei servizi invernali potrebbe continuare ad evolversi mentre monitoriamo la domanda nei nostri centri di riscaldamento e continuiamo la ricerca di luoghi appropriati per incrementare la capacità”.

Alla domanda se le organizzazioni religiose e comunitarie che hanno accolto i richiedenti asilo saranno in grado di continuare ad ospitare i rifugiati durante l’inverno, Tanner ha risposto che i leader della chiesa hanno indicato che questo accordo non è sostenibile a lungo termine.

“Hanno fornito un supporto temporaneo e ora spetta al governo federale intervenire – ha concluso – Ottawa deve istituire immediatamente un centro di accoglienza per i rifugiati che arrivano in Canada”.

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