Canada

Interferenze, i conservatori
sollecitano nuove indagini

TORONTO – I conservatori chiedono alla Commissione per la procedura e gli affari interni (PROC) della Camera dei Comuni di riprendere la sua indagine sull’interferenza elettorale straniera in Canada, interrotta da quando la House of Commons è andata in ferie per l’estate.

Global Affairs Canada ha dichiarato, mercoledì scorso, di aver trovato prove di una campagna di disinformazione contro il deputato conservatore di origine cinese Michael Chong: il dipartimento ha affermato che Pechino era probabilmente dietro l’operazione, finalizzata a screditare Chong sulla popolare piattaforma cinese WeChat. In una lettera al presidente della commissione Bardish Chagger, Michael Cooper del Partito Conservatore afferma che tale notizia rende necessario che la commissione riprenda le udienze.

“I conservatori hanno tentato di richiamare la PROC per continuare il suo lavoro. I membri NDP e Bloc Quebecois si sono rifiutati di unirsi ai conservatori per portare trasparenza alle campagne di interferenza da parte di Pechino in Canada”, ha detto Cooper venerdì. “In tal modo, il Bloc e l’NDP, insieme al governo liberale, incoraggiano ulteriormente Pechino ad intromettersi nelle istituzioni democratiche canadesi poiché il regime comunista non teme ripercussioni e vede il Canada come un ‘obiettivo ad alta priorità’ secondo il CSIS” (Canadian Security Intelligence Service).

Finora, i conservatori, l’NDP ed il Bloc erano stati uniti nel chiedere un’inchiesta pubblica sull’interferenza straniera: una richiesta sempre respinta dal governo liberale.

Un articolo di Globe and Mail uscito a maggio riportava i precedenti tentativi del governo cinese di prendere di mira Chong, “ministro ombra” dei conservatori agli Affari Esteri, attraverso un diplomatico con sede presso il Consolato Cinese a Toronto, poi espulso dal governo federale dopo la pubblicazione dell’articolo.

A marzo, il primo ministro Justin Trudeau aveva nominato l’ex governatore generale David Johnston relatore speciale sull’interferenza straniera, ma le critiche delle opposizioni sull’amicizia di Johnston con la famiglia Trudeau avevano spinto il relatore speciale a dimettersi.

I liberali hanno sempre difeso i loro sforzi per proteggere la democrazia canadese, indicando l’istituzione di due comitati di supervisione, NSICOP e NSIRA, sull’interferenza straniera, e l’elaborazione rapporti secondo i quali l’interferenza straniera non ha influenzato i risultati delle elezioni federali del 2019 e del 2021.

Ma secondo l’MP Michael Cooper, il governo federale non ha fatto abbastanza.

“Le nuove rivelazioni dimostrano ancora una volta che il governo liberale non è riuscito ad intraprendere azioni significative contro l’interferenza di Pechino nelle nostre elezioni e e nella nostra democrazia”, ​​afferma Cooper. “I conservatori di buon senso continueranno a denunciare l’interferenza di Pechino in Canada ed è vitale per l’opposizione, NDP e Bloc Quebecois compresi, lottare per la trasparenza, invece di coprire il governo liberale”.

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