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Incantata o reale? Alle urne
le due facce di Toronto

TORONTO – Fra pochi giorni, Toronto voterà per il suo nuovo sindaco. Ma che aria tira downtown? E nella periferia?

Se parli di politica con il “popolo della notte”, giù in città, senti fare un nome soltanto: Olivia. La Chow è, indubbiamente, la favorita di quella parte di popolazione comprendente la “gente di sinistra”, i radical-chic, gli intellettuali e gli artisti, gli ambientalisti e, volendoli inquadrare politicamente, gli elettori tipici dell’NDP e dei Verdi.

In questo variegato mix, ci sono quelli che “preferisco andare a piedi piuttosto che usare la macchina” (perché hanno la fortuna di vivere e lavorare in città), i sostenitori della bicicletta (e dunque delle bike lanes, odiate da tutto il resto della popolazione), gli assidui frequentatori dei parchi pubblici e del lungolago, i militanti della comunità “arcobaleno”. Classificandoli per età: molti giovani, altrettanti baby-boomer con un passato da “figli dei fiori” ed un presente generalmente borghese e dorato, fatta eccezione per quelli – pochissimi – rimasti “fedeli alla linea” anche in età adulta.

Uscendo da questo mondo per certi versi incantato e tornando in periferia, se per farlo si è costretti a prendere prima la streetcar, poi la subway e, infine, l’autobus, la percezione cambia completamente e sembra di finire in un’altra città. Una città che ha paura e che fa paura. Tutti si guardano intorno con sospetto, soprattutto quando c’è da aspettare l’arrivo della metropolitana in una qualsiasi stazione della subway che non sia della tranquilla linea quattro (cioè praticamente tutte), oppure quando si sale su un autobus, specie di notte: chi troveremo a bordo? Sarà un viaggio tranquillo? Ogni giorno, nessuno escluso, si registra almeno un episodio di violenza a bordo dei mezzi della TTC o nelle stazioni o fermate: persone aggredite senza motivo, spesso ferite a colpi di coltello o, nella peggiore delle ipotesi, prese a pistolettate.

La percezione, in questa parte meno incantata di Toronto, è che la gente abbia bisogno (e voglia) di una magiore sicurezza. E fra questo elettorato l’impressione è che Mark Saunders, l’ex capo della Polizia di Toronto, potrebbe essere la persona giusta prorpio in virtù del suo precedente ruolo. Del resto è anche il candidato appoggiato dal premier dell’Ontario, il conservatore Doug Ford. Ecco che allora quello che si profila in queste elezioni comunali sembra, alla fine, un duello fra Sinistra e Destra, per dirla all’italiana. Salvo sorprese: la “centrista” Ana Bailao, in primis. Speriamo che a vincere, chiunque vinca, sia il bene di Toronto.

La foto in alto è tratta dalla pagina Instagram di City of Toronto

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