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Il potere della musica
nel morbo di Alzheimer  

TORONTO – La musica ha la capacità innata di attivare parti del cervello che evocano emozioni e ricordi. Facci caso la prossima volta che ascolti un brano particolare o una melodia da te preferita. Richiama un ricordo specifico?

Per le persone che convivono con l’Alzheimer, la musica può essere uno strumento importante per aiutare le persone ad affrontarlo dopo una diagnosi.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 50 milioni di persone nel mondo hanno la demenza. L’Alzheimer è la forma più comune di demenza, presente in circa il 60-70% di tutti i casi.

La scorsa settimana, il mondo ha saputo che un’altra persona celebre sta combattendo la malattia: è il leggendario cantante americano Tony Bennett. In un lungometraggio AARP (organizzazione statunitense che si occupa di questioni che interessano le persone di età superiore ai cinquant’anni, equivalente al CARP), Bennett (nato Anthony Dominick Benedetto, nipote di immigrati italiani dalla Calabria) e la sua famiglia hanno reso pubblica la sua battaglia, anni dopo la diagnosi avuta nel 2016.

L’Alzheimer è un disturbo neurologico progressivo e irreversibile. Provoca un continuo declino nel pensiero, nella memoria, nelle abilità comportamentali e sociali. Man mano che queste funzioni cognitive diminuiscono, le attività quotidiane di una persona ne risentono. A poco a poco, gli individui sviluppano una grave compromissione della memoria che influisce sulla loro capacità di agire in modo indipendente.

Inoltre, non esiste una cura per la malattia o in grado di alterare il suo corso nel cervello. Tuttavia, alcuni farmaci possono rivelarsi utili per rallentare il tasso di declino cognitivo. Altre terapie alternative, come la musicoterapia, la dieta e l’esercizio fisico possono migliorare la qualità della vita.

Secondo il dottor Jonathan Graff-Radford, neurologo presso la Mayo Clinic, la ricerca suggerisce che ascoltare musica o cantare può fornire benefici emotivi e comportamentali. La musica può essere utile per i pazienti che convivono con l’Alzheimer perché può ridurre l’agitazione, lo stress, l’ansia e la depressione.

Ciononostante sono necessari ulteriori studi per capire meglio come la musicoterapia influisce su persone diverse. Può essere uno strumento utile per stabilire un legame con i propri cari a cui è stata diagnosticata la malattia.

È interessante notare che le persone con Alzheimer custodiscono spesso i ricordi musicali. Il dottor Graff-Radford ritiene che potrebbe essere così “perché le aree cerebrali chiave legate alla memoria musicale sono relativamente non danneggiate dalla malattia”.

Questo è evidente nel caso di Bennett, 94 anni. Ha continuato a deliziarci con interpretazioni impeccabili fino all’11 marzo 2020, la sua ultima esibizione pubblica.

Quando la pandemia di Covid- 19 ha colpito, la vita è diventata molto più difficile per tutti, specialmente per coloro che convivono con l’Alzheimer. I lockdown su larga scala, maggiore isolamento, maggiore stress e accesso limitato a supporto medico e sociale possono esacerbare i sintomi e avere un impatto negativo per le persone con la malattia.

Il neurologo di Bennett, il dottor Gayatri Devi, ha detto ad AARP, “la sua memoria, prima della pandemia, era di gran lunga migliore”. Sebbene Bennett abbia altri problemi cognitivi, aggiunge, “altre aree del suo cervello sono ancora resistenti e funzionano bene”.

Parlando delle condizioni di Bennett, il dottor Devi ha aggiunto, “è un simbolo di speranza per coloro che hanno un disturbo cognitivo”. Nonostante la mancanza di interazione sociale e l’incapacità di esibirsi pubblicamente, parte della sua terapia include provare lo spettacolo 90 minuti due volte a settimana.

Il suo talento, la sua voce fluida e il suo sorriso affascinante hanno catturato il pubblico di tutte le generazioni e c’è ancora molto da aspettarsi. Un album successivo a “Cheek to Cheek” del 2014, una collaborazione tra Lady Gaga e Tony Bennett, dovrebbe essere pubblicato questa primavera.

La paura e la mancanza di comprensione per quel che concerne l’Alzheimer possono essere un ostacolo significativo al benessere e a una migliore qualità della vita per tutte le persone colpite dalla malattia. Una maggiore consapevolezza delle persone, ulteriori ricerche su cure e terapie efficaci possono aiutare a scoprire modi per migliorare la qualità della vita di coloro che convivono con la malattia.

Ci auguriamo che un giorno ci sarà una cura, fino ad allora, lasciamo che la musica suoni.

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