Ontario

Toronto Centre, l’approdo italiano

TORONTO – La presenza di così tante chiese (sia protestanti che cattoliche) e di cattedrali – San Michele, San Giacomo, San Paolo – nella vecchia Toronto ha portato alla reputazione, nel passato, di “Toronto the Good” (“Toronto la Buona”). Ovviamente era tutt’altro.

Incastonato tra l’Università, le compagnie di assicurazione, i territori orientali delle università federate che comprendevano l’Università di Toronto, gli ospedali ed i centri di ricerca scientifica, c’era il vecchio “Annex”, un ambiente simile ad una baraccopoli per i nuovi arrivati in Canada.

Tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, prima e dopo la prima guerra mondiale, gli italiani, insieme ad altri espatriati dalla Germania, dalla Russia, dall’impero asburgico (ebrei, polacchi, ucraini, slavi dell’Europa sudorientale…) ed ai cinesi, fecero di quella zona della città la loro prima casa.

Le case “modeste” sono scomparse… ma non del tutto. Alcuni discendenti di quei pionieri hanno fatto carriera. La zona si è “nobilitata”, ma non per tutti. Molte delle società emarginate chiamano “casa” il collegio elettorale, nonostante gli esempi di ricchezza ovunque.

Il grafico a torta e l’elenco pubblicati qui sopra attestano la diversità delle etnie che popolano la circoscrizione elettorale.

Tuttavia, mentre altrove la campagna politica provinciale può includere i tre partiti politici, in Toronto Centre lo scontro sembra concentrarsi sulla capacità dell’NDP (rappresentato dall’attuale MPP in carica Kristyn Wong-Tam) di tenere a bada la sfida dell’OLP, il cui portabandiera è Holly Rasky. I PC hanno scelto Ruth Farkas per guidare le loro aspirazioni. L’ultimo aumento delle tasse voluto dal sindaco Olivia Chow è una questione scottante.

Gli italiani (4.990, pari al 4% dei residenti) continuano ad avere un ruolo potenzialmente significativo.

Articolo, ricerche e grafica di Priscilla Pajdo, con fondi dell’Heritage Canada’s Intership Program

(foto e mappa: Elections Ontario; traduzione in Italiano dall’originale in Inglese: Marzio Pelù) 

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