Canada

Emergenza casa e tassi:
l’allarme dei premier

TORONTO – I premier del Canada fanno fronte unico per avanzare al governo federale una serie di richieste, in particolare su alcuni fronti “caldi”, come anticipato nei giorni scorsi: il costo della vita, l’housing e la sanità.

È quanto è emerso al termine del summit di Winnipeg, dove i governatori di Province e Territori si sono confrontati per tre giorni per poi fare una serie di dichiarazioni congiunte, ieri pomeriggio, una volta terminato l’ultimo della serie di incontri ospitati da Heather Stefanson, premier del Manitoba.

Unanime il coro dei governatori sull’housing: praticamente nell’intero Paese, quello della casa è un problema enorme, per i costi alle stelle sia in caso di affitto che in caso di acquisto. Persino nei Territori del Nord Ovest la questione degli alloggi è, ormai, una vera e propria emergenza, come ha sottolineato la premier Caroline Cochrane: “Non è più soltanto un problema per le persone anziane, ma anche per i giovani che non riescono ad avere un’abitazione”. E collegato indissolubilmente all’housing c’è, manco a dirlo il continuo aumento di tassi di interesse da parte di Bank of Canada, che altro non fa che aumentare i costi di mutui e finanziamenti, mettendo in difficoltà chi li ha accesi a tasso variabile e rendendo impossibile a chiunque di acquistare un’abitazione, visto che le rate sarebbero altissime.

Il premier dell’Ontario, Doug Ford, ha criticato duramente la decisione della Bank of Canada di alzare, proprio ieri, per l’ennesima volta, il tasso di interesse che è adesso al 5%, il più alto degli ultimi ventidue anni. “Non credo che sia questo l’unico modo possibile per cercare di frenare l’inflazione. Le famiglie e le aziende sono in grande difficoltà, il governo federale deve intervenire perché il continuo rialzo dei tassi è una misura che penalizza la gente già in difficoltà a causa del costante aumento dei prezzi”.

Una posizione, quella di Ford, condivisa anche dal premier della British Columbia, David Eby, il quale ha sottolineato che “non possono essere solo le famiglie a farsi carico del calmieramento dell’inflazione”.

I premier canadesi hanno poi chiesto a Ottawa di promuovere la crescita economica ed il commercio. In particolare, Heather Stefanson ha dichiarato che è stato chiesto un incontro dedicato con il primo ministro Justin Trudeau per discutere le priorità infrastrutturali. La premier del Manitoba ha infatti affermato che sono necessarie partnership per mantenere competitivo il Canada, ma Ottawa deve rispettare le giurisdizioni uniche di ciascuna Provincia. “Le Province – ha detto Stefanson – sono unite nel loro obiettivo di far progredire le infrastrutture nelle comunità e tra le giurisdizioni, compresi i corridoi commerciali economici”.

I premier hanno anche sollevato preoccupazioni sul sistema della cauzione, chiedendo a Ottawa di riformare il codice penale per prevenire reati da recidivi violenti. Molti, infatti, i casi di soggetti pericolosi che sono stati rilasciati e hanno ripreso a commettere reati anche gravissimi.

Infine, i premier sono tornati alla carica su un altro fronte a loro particolarmente caro: quello della spesa sanitaria. “Il governo federale – hanno detto – dovrebbe aiutare le Province ed i Territori ad affrontare la carenza di personale nel sistema sanitario razionalizzando il reclutamento attraverso l’immigrazione”.

Nell’immagine in alto, il vertice fra i premier di Province e Territori in una foto pubblicata da Doug Ford su Twitter – @fordnation

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