Italia

Gli Italiani ‘russi’: “Vaccinati
e senza diritti”

VENEZIA – Una storia paradossale, una delle tante che in questi mesi “pandemici” ci siamo abituati a leggere e raccontare. È quella degli Italiani in Russia che stanno vivendo una vera e propria Odissea durante le vacanze estive che per loro hanno sempre rappresentato l’occasione per rivedere l’amata terra natìa e, naturalmente, i familiari e gli amici di sempre.

A sfogarsi, con il sito italiano di informazione on line TgCom24 (www.tgcom24.mediaset.it/), sono i due imprenditori italiani, da anni a Mosca, Massimo Marengo e Riccardo Mosconi, ora in vacanza a Caorle (Venezia) con rispettive mogli russe e figli.

“Siamo tornati in Italia per rivedere i nostri cari, dopo un anno e mezzo di lontananza per colpa della pandemia, e subiamo – raccontano a TgCom24 – un trattamento discriminatorio: l’Ue ha riconosciuto i pass dei sanmarinesi, ma non il QrCode russo con la doppia vaccinazione Sputnik. È vero che siamo al mare e che la vita si svolge all’aperto, ma siamo i cosiddetti orfani del Green Pass e basterà un giorno di pioggia per rovinarci le ferie. Perché non si è pensato di sanare situazioni come le nostre? Siamo in tanti: come noi anche l’ambasciatore italiano in Russia”.

“Resterò in Italia fino al 25 agosto e ora ci ritroviamo con queste limitazioni”, racconta a Tgcom24 Marengo, 40enne torinese, imprenditore nel settore delle ceramiche, da decenni in Russia, molto attivo nella Federazione come candidato per i Comites 2021 alle prossime elezioni dei Comitati degli Italiani all’Estero.

“Quando ho prenotato le vacanze a Caorle per me, mia moglie e mio figlio si parlava già di Green Pass in Italia, ma non della data della sua entrata in vigore. Ora questa sorpresa, eppure abbiamo tutte le carte in regola per stare qui e frequentare i luoghi chiusi… e se anche riuscissi io con l’App ‘Immuni’ a scaricarmi il documento post-tampone, non riuscirebbe mia moglie che è cittadina russa”.

“Sono favorevole senz’altro a questo lasciapassare, che a Mosca è entrato in vigore già a fine giugno, ben prima dell’iniziativa dei francesi, dunque, e che ha permesso in due settimane di far raggiungere alla capitale russa il 60% di abitanti vaccinati, così da permettere alle autorità di toglierlo, – continua Marengo, – ma c’è un bug organizzativo che va a penalizzare turismo ed economia. Senza che ci sia davvero un motivo: lo Sputnik di San Marino sì, lo Sputnik della Federazione Russa no. Non voglio pensare a ragioni geo-politiche”.

“Mi auguro – conclude Marengo nella sua intervista a TgCom24, realizzata dalla giornalista Gabriella Persiani – che questa falla si risolva. D’altronde noi non abbiamo potuto sceglierci il vaccino. Se fossimo riusciti a farci Pfizer, per esempio, non avremmo ottenuto il pass russo… Pensi che a fine settembre c’è il Cersaie di Bologna, la più importante manifestazione fieristica mondiale della ceramica e dell’arredobagno, ma non posso organizzare la partecipazione né mia né dei miei clienti russi. Non rappresenta tutto questo anche un danno economico?”.

“Io, mia moglie Svetlana e i mie tre figli resteremo in Italia fino a Ferragosto – gli fa eco Mosconi, 45enne veneto, imprenditore agricolo nel settore vinicolo – e anche un solo giorno di pioggia, dal 6 agosto in poi, diventerà per noi un grosso problema. Saremo tagliati fuori da tutto, non può ognuno di noi farsi un tampone a 70 euro ogni 48 ore. E ripeto, siamo tutti in regola, con le certificazioni in russo e in inglese: che ingiustizia”.

L’ulteriore paradosso sta nel fatto che la Commissione Europea ha deciso di ammettere l’equivalenza dei certificati Covid-19 rilasciati dal Vaticano e da San Marino (dove è stato utilizzato proprio lo Sputnik 5) al certificato digitale Covid dell’Ue, anche se resta il nodo del pieno riconoscimento perché ogni Paese dell’Unione Europea può decidere cosa fare. Grecia, Ungheria, Slovenia, Croazia, Malta, Cipro, lo riconoscono, altre no. Ma l’elenco cambia ogni giorno. Insomma: un caos nel caos.

In alto, l’imprenditore Massimo Marengo in una foto tratta dal suo profilo Facebook

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