Gli chef italiani nel mondo

Gli chef italiani nel mondo
propongono le loro ricette:
la parmigiana di melanzane
di Daniela Sfara

In esclusiva per i lettori del Corriere Canadese, prosegue la nuova rubrica settimanale dedicata alla cucina italiana in Canada, in Nordamerica e nel mondo, che va ad arricchire la nostra storica “Cucina di Teresina” presente da anni sul nostro quotidiano. In collaborazione con l’APCI, l’Associazione Professionale Cuochi Italiani-Canada, presieduta da Giovanni Trigona, pubblichiamo settimanalmente le ricette proposte dai migliori chef italiani presenti in territorio canadese e nordamericano. I cuochi tesserati con l’Apci Canada possono inviare le loro ricette via e-mail (info@corriere.com).

CAMBRIDGE (Ontario) – Ecco una ricetta della Chef Daniela Sfara: la parmigiana di melanzane, un piatto semplice e tradizionale che le parla “di casa’’ e dei bei ricordi della sua famiglia.

Ingredienti per una cena perfetta per due
– 1 melanzana
– 250 g di passata di pomodoro
– Parmigiano grattugiato
– 1 mozzarella fresca
– 2 spicchi d’aglio
– Basilico a piacere
– Sale a piacere
– Olio extravergine d’oliva a piacere
– Olio per friggere a piacere.

Preparazione: in una pentola media, scaldate l’olio extravergine d’oliva con aglio e basilico. Aggiungere la passata e cuocere per 15-20 minuti. Pulite e affettate le melanzane a dischi rotondi di circa 9 mm di spessore. Scaldate una padella, quindi aggiungete l’olio per friggere le melanzane. Friggete le melanzane a fuoco medio-alto fino a doratura su entrambi i lati (circa 1-2 minuti per lato). Tagliate a fette la mozzarella e grattugiate il parmigiano. Disponete due torri individuali in una pirofila profonda: un cucchiaio di salsa, melanzane, salsa, parmigiano e mozzarella. Ripetete per 3 strati. Cuocete in forno a 365 gradi per 25 minuti. Togliete il tutto dal forno e impiattate guarnendo con del basilico e servite.

Nota: potete anche preparare un’intera pirofila con la parmigiana, ovviamente con diverse quantità di ingredienti ma, se dovete cucinare per due, in due monoporzioni, il tutto ha una più bella presentazione, più che perfetta per godere dei sapori della tradizione. E naturalmente… buon appetito!

La protagonista: Daniela Sfara / L’ingrediente più prezioso? La passione          

CAMBRIDGE (Ontario) – Oggi presentiamo Daniela Sfara, una Chef che fa parte della grande famiglia dell’APCI Canada e che è impegnatissima nella sua attività, con numerose collaborazioni con aziende di vini e prodotti gastronomici: proprio in questi giorni, Daniela partecipa al Premio Italy Ambassador Awards per la valorizzazione dell’Italia, come Micro Influencer nella categoria Food & Beverage.

“Sono nata – ci racconta Daniela – in una famiglia italiana a metà degli anni ’70: sono la più giovane di cinque figli dopo sei anni di intervallo, chiaramente un benedetto ‘errore di percorso’. Quando ero una bambina ho trascorso molto tempo in cucina assieme mia madre, osservando, chiedendo e imparando; nonostante si trattasse di una necessità di famiglia, mi divertivo molto. È stato proprio in quella cucina, al 238 di Sterling Road, a Toronto, che sono cresciuta ed è venuta a galla la mia passione per la gastronomia”.

“Quando mia madre non era ai fornelli di casa, lavorava in cucina al ristorante Carlo e Adelina’s Place: mi portava lì una volta uscita da scuola, avevo perfino un posto in una tavola appena fuori dalla cucina dove potevo fare i compiti. Un habitué del locale era Robert De Niro: veniva lì ogni volta che era in città per girare un film. Solo quando sono diventata più grande ho compreso l’emozione dello stare nella stessa stanza con uno dei miei attori preferiti. Parte del divertimento nell’essere nel posto di lavoro della mia mamma stava nell’invito, di tanto in tanto, a stare in cucina, un luogo frenetico ma allo stesso tempo magico. Era la mia terza casa, perché la seconda era a Marina Di Gioiosa Ionica, bellissima località in riva al mare in provincia di Reggio Calabria, dove viveva anche mia nonna e dove mia madre faceva la sarta prima di trasferirsi a Toronto dove ha poi continuato a svolgere la sua attività di sartoria per amici, parenti e clienti, nel poco tempo libero. Da lei ho ereditato la medesima versatilità e tenacia nell’apprendere e nel fare il più possibile. Di quella meravigliosa casa che si affacciava sul Mar Jonio conservo memorie preziose. Ricordo come se fosse oggi quella volta che ero scesa dalle scale al mattino per vedere la mia cara nonna pettinare e intrecciare i suoi lunghi capelli d’argento per poi raccoglierli. Vicino alla porta c’era la sua sedia preferita dove si sedeva e trascorreva la maggior parte del tempo a sgranare i fagioli per prepararci il pranzo e chiacchierando con le persone che passavano e che si fermavano per salutarla. Era lì che contrattava con il garzone che portava la ricotta fresca, i prodotti o il pescato del giorno e lo faceva sottolineando che stavano ‘approfittando di una donna anziana’. Se dovessi fare una scommessa potrei affermare che erano intimoriti dal suo atteggiamento deciso tanto da non tentare di farla pagare neanche un centesimo di più. Ricordo anche chiaramente di essere stata spesso richiamata a casa per il fatto che andavo sempre in giro per andare ad osservare i vicini percepiti quasi come una famiglia allargata, impegnati ognuno nel proprio mestiere. Se si misura la ricchezza in denaro non navigavamo nell’oro ma se si misura la ricchezza con lezioni di vita, valore, comprensione e rispetto per la tradizione ero ricchissima. Nella scuola che ho frequentato, la Dante Alighieri di Toronto, uno dei programmi extra curriculari di italiano era quello di trascorrere del tempo con i residenti di Villa Colombo. È stato come tornare in visita dai nonni: ascoltavo le storie della loro infanzia, apprendevo la cultura e la gastronomia del loro patrimonio regionale e, naturalmente, i loro ricordi di immigrati. Poi mi sono dedicata allo studio del diritto penale e della psicologia comportamentale umana e, seppur io fossi incuriosita dall’argomento, stare seduta ad una scrivania stava mandando in frantumi la mia creatività. Così ho abbandonato gli studi e ho iniziato a lavorare presso un importante produttore canadese di gioielli, dove ho acquisito un patrimonio di conoscenze ed esperienze. Da oltre vent’anni sono una designer di gioielli di lusso con diamanti e pietre preziose”.

“Con la pandemia poi ho avuto più tempo per approfondire la mia innata passione culinaria. Negli ultimi due anni ho curato menù per eventi esclusivi, lanciato un Supper Club e aperto la mia casa in Cambridge, Ontario, come una trattoria, un’esperienza molto simile a quella di un agriturismo in Italia. È stato ed è il mio modo di condividere la mia tavola con gli altri, presentando quei piatti tipici italiani regionali che raramente sperimentiamo al di fuori della cucina della nonna, dando così valore a tutta una passata generazione italiana che non va in nessun modo perduta. Non avrei mai potuto immaginare che la cosa che più mi piaceva al mondo e che è stata da sempre parte della mia esistenza, sarebbe diventata poi il secondo atto della mia vita”.

“Quando non sono in cucina posso trascorrere delle ore in una galleria d’arte o stare semplicemente a casa a sorseggiare un buon bicchiere di vino ascoltando musica classica o jazz. E quando sono in Italia, mi piace gironzolare per i vicoli e chiacchierare con i nonni imparando le loro lezioni di vita. Passione è la parola perfetta per indicare compiutamente chi sono. Ed è ciò che mi spinge ogni giorno ad essere migliore per me stessa e per il mio futuro. Grazie Mamma”.

Info: https://danielasfara.com

Nelle foto in alto, la Chef con la proposta di oggi ed alcuni dei suoi numerosi piatti   

(rubrica a cura di… Marzio Pelù & Ynot)

More Articles by the Same Author: