In edicolaItalia

Gianluca, 23 anni
e un’impresa stratosferica

CASARANO (Lecce) – È un’impresa… stratosferica quella compiuta da Gianluca Belgrado, 23 anni, di Casarano in provincia di Lecce, appassionato di astronomia dall’età di 9 anni: il giovane pugliese ha costruito una sonda dotata di fotocamera e l’ha lanciata in cielo con un pallone gonfiato con l’idrogeno, facendole raggiungere un’altezza di 26.555 metri, dove ha registrato una temperatura minima di -62,2 gradi. Risultato: un video e più di mille foto spettacolari che mostrano la curvatura terrestre e bellissime inquadrature dall’alto (o, meglio, dall’altissimo!) della Puglia, della Calabria, dell’Albania e dell’isola greca di Corfù.

L’impresa non sta tanto nelle foto scattate, quanto nella realizzazione della sonda, fatta in casa e perfettamente funzionante, e del suo viaggio andata/ritorno dalla Terra alla stratosfera.

Come racconta la pagina Facebook “Casarano Oggi”, il ragazzo ha costruito una scatola in polistirolo e ha posizionato al suo interno una videocamera ed un cellulare “Xaomi 4” con installata un’app che fa scattare alla fotocamera in automatico una foto ogni dieci secondi. Quindi, ha fissato la scatola con dei fili resistenti ad un pallone in lattice di colore bianco riempito di idrogeno. Aiutato dal nonno Luigi Belgrado, Gianluca ha lanciato la sonda verso il cielo alle ore 8.35 di mercoledì 5 luglio.

Gianluca e il nonno con la cagnolina Kikka al momento del lancio della sonda

“Il pallone, sospinto dai venti, si è diretto verso sud-est – scrive Enzo Schiavano su ‘Casarano Oggi’ – ed ha sorvolato Ruffano, Montesano Salentino, Diso, Vignacastrisi e Castro inoltrandosi verso il mare. Poi, un vento contrario l’ha sospinto verso la terraferma e si è diretto verso Poggiardo e Botrugno. Quindi, la sonda ha cambiato di nuovo rotta e si è spinta verso est sorvolando Sanarica e Minervino prima di atterrare a Porto Badisco. Pochi secondi prima il pallone aveva raggiunto l’altezza di 26.555 metri ed era scoppiato a causa della forte pressione. Gianluca aveva previsto il recupero in mezzo al mare, ma è stato fortunato perché la sonda è caduta a soli 430 metri dal mare, nei pressi di Torre Minervino. Videocamera e smartphone sono atterrati integri grazie al paracadute. Il volo è durato un’ora e mezzo e durante questo tragitto la videocamera ha registrato un breve video, mentre lo smartphone ha scattato più di mille foto. I primi scatti sono stati pubblicati sulle pagine Facebook ed Instagram di Gianluca Belgrado, mentre il video è stato pubblicato su YouTube” (qui sotto).

“Dopo due anni dall’inizio del progetto, sono riuscito a portare al confine dello spazio la prima sonda stratosferica salentina!” ha scritto Gianluca su Instagram dopo l’impresa, frutto di anni di passione (galeotto fu quel primo telescopio regalatogli quando aveva 9 anni) e di una lunga preparazione durata ventiquattro mesi, per la costruzione dell’apparecchiatura, la preparazione del lancio e l’ottenimento dei permessi necessari per far volare un oggetto in cielo.

La Calabria e l’Albania “viste” dalla sonda lanciata da Gianluca

Gianluca non è nuovo, in realtà, ad imprese simili. Recentemente è stato protagonista di una mostra fotografica nella quale ha esposto spettacolari immagini realizzate con una tecnica particolare, “solargrafia”, che permette di mostrare il movimento apparente del Sole nel cielo.

Una delle foto realizzate da Gianluca con la “solargrafia” ed esposte in una recente mostra

“Ho usato una fotocamera a foro stenopeico, creata con una lattina di alluminio ed un foglio di carta fotografica, sensibile alla luce. Ne ho messa una anche sulla scatola di polistirolo della sonda che ho lanciato in cielo ed è diventata la prima fotocamera a foro stenopeico ad essere stata realizzata nella stratosfera”. Un’impresa nell’impresa.

Gianluca Belgrado con il nonno Luigi

More Articles by the Same Author: