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Freeland: “Sarà un periodo
difficile per tutti”

TORONTO – “Sarà un periodo difficile per l’economia canadese”. Il ministro federale delle Finanze, Chrystia Freeland (nella foto sopra, dalla sua pagina Facebook), ha lanciato un avvertimento: i prossimi mesi non saranno belli poiché i recenti aumenti dei tassi della Bank of Canada per domare (secondo quanto sostiene la banca stessa) l’inflazione alle stelle aumenteranno i costi dei prestiti per le imprese e i consumatori, il che manderà onde d’urto in tutta l’economia, ha affermato la Freeland, riprendendo di fatto un concetto che molti esperti di economia stanno sostenendo da mesi.

Parlando mercoledì ad una conferenza dell’industria automobilistica a Windsor, in Ontario, il ministro ha dichiarato che “le imprese non saranno più in forte espansione, il nostro tasso di disoccupazione non sarà più al minimo storico e sarà così sia in Canada che negli Stati Uniti, e nelle economie grandi e piccole di tutto il mondo”.

La Bank of Canada – come altre banche centrali, inclusa quella americana – quest’anno ha aumentato in modo aggressivo i tassi per dare stabilità ai prezzi e raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%. Una strategia, finora, fallimentare, visti i risultati: come abbiamo scritto nell’edizione di ieri (L’inflazione scende, ma i prezzi salgono), Statistics Canada ha rilevato che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato del 6,9% su base annua a settembre, risultando soltanto lievemente inferiore all’aumento del 7% registrato il mese prima. Una flessione dovuta esclusivamente alla stabilizzazione dei costi dell’energia. Tant’è che i prezzi continuano a volare: i generi alimentari costano l’11,45 in più rispetto allìanno scorso. Un livello mai raggiunto da 41 anni.

E mentre Bank of Canada si prepara ad annunciare – la prossima settimana – l’ennesimo rialzo dei tassi – , la Freeland fa sapere che il governo non sarà in grado di aiutare tutti a cavalcare l’onda inflazionistica. “Non possiamo risarcire ogni singolo canadese per tutti i costi dell’inflazione, causati dalla pandemia globale e dall’invasione dell’Ucraina da parte di Putin”, ha affermato il ministro, promettendo però “sollievo” per i canadesi più poveri. La Freeland ha infatti parlato dell’approvazione del disegno di legge C-30, per raddoppiare temporaneamente il credito GST pagato alle famiglie a basso reddito. Le stime del governo affermano che questo disegno di legge darà alle persone idonee senza figli un extra di $ 234 quest’anno, mentre le coppie con due figli riceveranno un extra di $ 467 per compensare l’aumento dei costi. Un altro disegno di legge, il C-31, fornirebbe uno sgravio per l’affitto e darebbe assegni ai genitori per coprire il costo delle spese per le cure dentistiche dei figli. E poi programmi sociali come l’assicurazione sull’occupazione (EI) saranno disponibili per aiutare le persone che perdono il lavoro a causa della crisi economica.

Gli aiuti, quindi, ci saranno ma “non inonderemo il Paese di sussidi di emergenza perché sarebbe come versare carburante sulle fiamme inflazionistiche e l’inflazione durerebbe più a lungo. Con più soldi in circolazione, ci sarebbe più domanda per un’offerta limitata di beni e servizi, il che non farebbe che spingere i prezzi più in alto”, ha detto la Freeland, aggiungendo: “Stiamo tracciando un percorso economico equilibrato. Stiamo agendo in modo compassionevole ma siamo molto attenti che le nostre misure siano mirate”.

Ma l’opposizione attacca. Secondo il leader conservatore Pierre Poilievre, innanzitutto non sono state solo le interruzioni della catena di approvvigionamento legate alla pandemia e la guerra a causare l’aumento dell’inflazione in Canada, bensì anche la “strabiliante” spesa pubblica in risposta alla pandemia. Secondo il leader dei Conservatori, infatti, “i deficit inflazionistici di mezzo trilione di dollari” del governo federale liberale negli ultimi due anni fiscali sono responsabili dei costi più elevati e “Justin Trudeau non ha fatto nulla per la stragrande maggioranza delle famiglie in difficoltà. Anche la piccola minoranza che riceve il sostegno, si ritroverà divorata dall’aumento dell’inflazione”, ha affermato Poilievre, citando un recente rapporto della RBC – Royal Bank, secondo il quale la famiglia media perderà $ 3.000 di potere d’acquisto quest’anno a causa dell’aumento dei prezzi e dei tassi di interesse. Poilievre ha dunque invitato il governo ad eliminare gli aumenti pianificati relativi alla tassa federale sul carbonio, una “tassa tripla” che farà aumentare i prezzi dei generi alimentari perché imporrà costi aggiuntivi a tutte le parti della catena di approvvigionamento.

Di fronte alle critiche dei Conservatori, la Freeland ha ribattuto che il governo federale continuerà a stringere la cinghia nei prossimi mesi in modo che Ottawa non guidi inavvertitamente l’inflazione. “I canadesi stanno tagliando i costi e così anche il nostro governo. Faremo la nostra parte per non rendere l’inflazione peggiore e più duratura”.

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