OTTAWA – Il premier dell’Ontario Doug Ford ha annunciato che la Provincia da lui guidata scioglierà il suo accordo da 100 milioni di dollari con Starlink di Elon Musk, alla luce dell’entrata in vigore delle tariffe del 25% su tutti i beni canadesi in entrata negli Usa, imposte dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump (entrata in vigore poi prorogata di un mese ieri pomeriggio dopo la telefonata fra il primo ministro canadese Justin Trudeau e Trump).
Ford ha fatto l’annuncio lunedì e ha detto che il governo sta vietando anche ad altre società americane di stipulare contratti provinciali fino a quando le tariffe non saranno invertite.
“Questo è solo un passo, e ce ne sono molti altri in arrivo”, ha detto ieri Ford durante una tappa della campagna elettorale a Etobicoke, presso la sede dell’Ontario Professional Fire Fighters Asociation (OPFFA). “È una goccia nel mare, ma voglio inviare un messaggio al presidente Trump. E ce ne saranno molti altri”, ha detto Ford. In una dichiarazione rilasciata in precedenza, lo stesso premier ha affermato che l’Ontario non farà affari con “persone determinate a distruggere” l’economia provinciale, riferendosi proprio all’accordo con Starlink che era stato siglato a novembre e destinato a garantire l’accesso a Internet a 15.000 persone nelle comunità rurali di tutta la provincia, servizio per il quale adesso Ford individuerà “un’opzione nazionale”, anche se ciò potrebbe richiedere fino a due anni, a causa della mancanza di infrastrutture canadesi.
Com’è noto, il proprietario di Starlink, Elon Musk, dirige il nuovo Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) di Trump: la mossa di Ford è dunque un chiaro messaggio a Trump. Il premier ha inoltre assicurato che l’Ontario non ha “pagato un centesimo” a Starlink e ha affermato che se Musk porterà la Provincia in tribunale per l’annullamento dell’accordo, il suo governo è pronto alla battaglia legale. “Non siamo stati noi a violare le regole del nostro accordo, l’accordo USMCA (accordo Stati Uniti-Messico-Canada), lo hanno fatto loro. Non credo mai nell’iniziare una lotta, ma credo nel vincere la battaglia”, ha detto Ford.
E, come dicevamo, questa è solo la prima mossa. Con le prossime, Ford colpirà tutti gli altri settori nei quali sono il qualche modo coinvolte imprese americane. L’Ontario e le sue agenzie spendono 30 miliardi di dollari ogni anno in appalti pubblici, denaro che, secondo Ford, le imprese con sede negli Stati Uniti perderanno nella guerra commerciale. “Non mi interessa se stiamo parlando di crackers o di stuzzicadenti: faremo tutto il possibile per produrli noi o, se non li abbiamo, per acquistarli da aziende dell’Ontario”.
La situazione, dunque, è cambiata radicalmente da quando Ford esprimeva soddisfazione per la rielezione di Trump, conservatore come lui. “È stato un disastro. Non lo sosterrei più, mai più: si avvicina e ti pugnala dritto al cuore. Dimenticatelo”, ha detto ieri Ford.
Il cambio di rotta di Ford è stato applaudito, ieri, con una certa ironia, dalla leader liberale dell’Ontario, Bonnie Crombie, che già aveva invitato Ford a rescindere il contratto con Starlink, definendolo un “affare affettuoso” (per il legame fra Musk e Trump). “Siamo felici che Doug abbia finalmente ascoltato Bonnie e stracciato il cattivo accordo Starlink e stia finalmente mettendo l’Ontario al primo posto”, ha detto un portavoce della Crombie in una dichiarazione rilasciata dopo l’annuncio di Ford. “Ma non possiamo fare a meno di chiederci: quali altri loschi accordi ha firmato con i super-ricchi?”
Nel mezzo della guerra commerciale, gli abitanti dell’Ontario si recheranno alle urne per le elezioni anticipate il 27 febbraio. Crombie, insieme alla leader dell’NDP Marit Stiles ed al leader del Partito dei Verdi Mike Schreiner, hanno definito inutili le elezioni anticipate. Ma per Ford è importante avere “un mandato più forte”. E se invece, anche per l’effetto-Trump, questa sua sfida si trasformasse in un boomerang?
Nella foto in alto: il premier Doug Ford durante il suo intervento, ieri all’Ontario Professional Fire Fighters Association (OPFFA): screenshot dal video pubblicato sul canale YouTube dell’Ontario PC Party (qui sotto)
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