TORONTO – Inizia la campagna elettorale in Ontario in vista del voto del prossimo 2 giugno. A dare il via al conto alla rovescia che ci porterà alle urne è stato l’annuncio fatto ieri da Doug Ford con un provvedimento che ha chiaramente un “sapore” elettorale: non pagheremo più gli sticker per le targhe delle nostre automobili, un risparmio di 120 dollari all’anno. Ma non solo. La misura presentata ieri dal premier dell’Ontario ha anche un valore retroattivo. Il governo provinciale infatti rimborserà la spesa per gli sticker sostenuta dai cittadini a partire dal marzo del 2020.
Gli automobilisti potranno fare richiesta del rimborso entro il prossimo 7 marzo, e la restituzione di quanto già pagato sarà assicurata solamente se si sarà in regola con il pagamento delle multe per divieto di sosta o per eccesso di velocità. “Abbiamo deciso di eliminare il balzello per il rinnovo delle targhe – ha sottolineato Ford durante una conferenza stampa a Richmond Hill – e questo riguarderà le automobili, i camion e le motociclette. Oltre a questo, rimborseremo quanto avete pagato per i vostri sticker negli ultimi due anni”. Il provvedimento dovrebbe entrare in vigore a metà marzo e i rimborsi inizieranno ad essere spediti agli automobilisti alla fine dello stesso mese e lungo tutto aprile.
Secondo un primo calcolo – che però dovrà essere confermato nelle prossime settimane – il provvedimento annunciato ieri avrà un costo di circa un miliardo di dollari.
Sempre ieri, intanto, sono stati riavviati i lavori parlamentari nell’assemblea legislativa dell’Ontario dopo la lunga pausa invernale. In questi due ultimi mesi di legislatura – prima dello scioglimento dell’assemblea in vista del voto – l’unico provvedimento impellente che dovrà essere presentato dal governo sarà il budget primaverile. Anche in questo caso ci si aspetta una Manovra elettorale, con la presenza di provvedimenti pluriennali che poi saranno implementati solamente nel caso in cui l’elettorato dell’Ontario confermerà al governo il Progressive Conservative di Doug Ford.
Nel bilancio di quest’anno, inoltre, dovranno per forza di cose essere reiterati i provvedimenti attivati dall’esecutivo provinciale per fare fronte alla doppia crisi – economica e sanitaria – innescata dalla pandemia di Covid-19 a partire dall’inizio del 2020.
Oltre a questo, il governo dovrà anche indicare le sue intenzioni sulla road map fiscale per il rientro dal deficit. La scorsa settimana il ministro delle Finanze Peter Bethlenfalvy ha rivisto le previsioni sul rosso dei conti, quantificandolo in 13,1 miliardi di dollari.
Nell’update fiscale dello scorso autunno, invece, il governo provinciale aveva presentato un quadro fiscale a tinte più fosche, con una proiezione del deficit per l’anno fiscale 2021-2022 pari a 21,5 miliardi di dollari.
Nell’ultimo trimestre dello scorso anno il governo provinciale ha investito 2,7 miliardi di dollari aggiuntivi per il nuovo pacchetto di misure anti Covid. Questi fondi sono stati stanziati per gli ospedali, per le esenzioni fiscali riservate alle piccole imprese e agli esercizi commerciali colpiti dalle restrizioni anti pandemia e per il personale delle case di cura a lunga degenza.
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