TORONTO – Quanto accaduto lunedì nella GTA sembra uscito dalla fantasia di Quentin Tarantino ma, purtroppo, non si tratta di un film: un uomo armato è entrato in un Tim Hortons a Mississauga, ha ucciso un poliziotto che stava pranzando con i suoi colleghi e poi si è dato alla fuga arrivando fino a Milton dove ha fatto fuoco all’interno di un’officina di carrozzeria, uccidendo una persona e ferendone altre tre, per poi finire a sua volta ucciso in un conflitto a fuoco con la Polizia.
Tutto inizia intorno alle 14.15 di lunedì: il Tim Hortons fra Argentia Road e Winston Churchill Boulevard a quell’ora è affollato e ci sono anche alcuni poliziotti seduti ad un tavolo a pranzare dopo aver partecipato ad un addestramento. Fra questi c’è anche Andrew Hong, 48 anni. Nel locale entra un uomo, si avvicina a Hong e gli spara a bruciapelo. Poi, cerca di strappargli la pistola di servizio dalla fondina, ma non riesce a farlo a causa del blocco di sicurezza. Quindi, prima che gli altri agenti possano fermarlo, si dà alla fuga: esce dal Tim Hortons e sale a bordo di un veicolo rubato con il quale raggiunge un’officina di carrozzeria a Milton dove apre il fuoco uccidendo una persona e ferendone altre tre. La vittima questa volta è Shakeel Ashraf, proprietario della carrozzeria e, quanto pare, ex datore di lavoro dell’omicida (vendetta?) che si dà nuovamente alla fuga, inseguito dalla Polizia che lo raggiunge a Hamilton e, in un conflitto a fuoco vicino ad un cimitero, lo uccide.
Lunedì sera, il Capo della Polizia, James Ramer, ha tenuto una conferenza stampa (nella foto in alto) per fornire una prima ricostruzione dell’accaduto e per ricordare che “Hong (nella foto sotto, diffusa dalla famiglia, scattata quando si è laureato con orgoglio all’Ontario Police College) era in Polizia da 22 anni, era impegnato nella divisione dei servizi di traffico ed era un agente ed una persona eccezionale, oltre che marito e padre di due figli”.
“Possa l’agente Hong riposare in pace. Marito, padre ed eroe, lui e i suoi cari sono nelle mie preghiere”, ha twittato il premier dell’Ontario, Doug Ford. Il sindaco di Toronto, John Tory, che ha definito Hong un “gigante gentile”, ha ordinato che le bandiere rimanessero a mezz’asta nel Municipio di Toronto, nei centri civici e in altri luoghi della città.
Intanto, il “watchdog” della polizia della provincia ha avviato un’indagine sulla sparatoria finale al cimitero, per chiarire “quale arma abbia portato alla morte del sospettato e se quest’ultimo fosse ancora armato nel momento in cui è stato intercettato dalla Polizia”.