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Emergenza Covid, le terapie
intensive sono pronte?

TORONTO – La pandemia di Covid-19 ha presentato sfide per il sistema di terapia intensiva dell’Ontario. Con l’aumento delle infezioni, la comunità scientifica avverte che i ricoveri ospedalieri probabilmente aumenteranno nelle settimane a venire.

Il 6 dicembre, il Ministero della Salute ha segnalato 168 pazienti nelle reparti di terapia intensiva (RTI) della provincia a causa di malattie critiche legate al Covid. Questo è il numero più alto di pazienti in terapia intensiva legati al Covid in più di due mesi, quando il 30 settembre il numero è salito a 171 pazienti di Covid in terapia intensiva.

Il Covid-19 Science Advisory Table dell’Ontario ha indicato che si prevede che i ricoveri in terapia intensiva aumenteranno e potrebbero raggiungere i 200 pazienti entro il nuovo anno. Mentre i ricercatori continuano a studiare la nuova variante di Omicron, restano interrogativi sulla sua trasmissibilità e sulla gravità della malattia. Quello che conosciamo finora è l’impatto avuto dalla pandemia sul sistema sanitario prima dell’ultima variante rilevata in Canada più di una settimana fa.

Secondo un rapporto completo, Confirmed cases of Covid-19 following vaccination in Ontario, i casi di Covid-19 confermati da Public Health Ontario nella provincia – dati raccolti tra il 14 dicembre 2020 e il 14 novembre 2021 – mostrano che 463.805 persone sono risultate positive al Covid-19. In quel periodo di un anno, sono state ricoverate 22.009 persone. Ciò rappresenta il cinque percento di tutte le infezioni in quel lasso di tempo.

A causa del peggioramento delle complicanze del virus, un totale di 4.281 pazienti ricoverati ha richiesto un ulteriore intervento medico e sono stati trasferiti in terapia intensiva. Ciò rappresenta l’uno per cento di tutte le infezioni durante quel periodo di un anno (vedi grafico 1, in alto).

La comunità medica continua a ritenere che i vaccini contro il Covid-19 svolgono un ruolo fondamentale nel ridurre i casi di ospedalizzazione e aiutano a prevenire esiti gravi. Nell’arco dell’anno successivo alla prima somministrazione del vaccino contro il Covid-19, 195 pazienti parzialmente vaccinati sono stati ricoverati in terapia intensiva a causa di una malattia critica correlata al Covid-19. Nel caso di coloro che erano completamente vaccinati, quel numero è sceso a 81 pazienti in terapia intensiva (vedi grafico 2).

Prendendo in considerazione le fasce di età risulta che 60 dei pazienti in terapia intensiva di età pari o superiore a 80 anni erano parzialmente vaccinati rispetto ai 343 che non erano vaccinati. Quel numero scende a 22 tra coloro che sono stati completamente immunizzati (vedi grafico 3).

Il maggior numero di ricoveri in terapia intensiva è rappresentato da persone sui sessant’anni non vaccinate, 1.067 pazienti con infezione da Covid-19 confermata. Nel caso di coloro che erano parzialmente vaccinati, sono stati ricoverati in terapia intensiva 52 pazienti di Covid, rispetto ai soli 25 che erano completamente vaccinati.

I numeri sono molto inferiori nella fascia di età dai 18 ai 29 anni. Solo un paziente in terapia intensiva è stato completamente vaccinato, così come un altro solo parzialmente vaccinato. Nel corso dell’anno sono stati ricoverati in terapia intensiva in questa fascia di età un totale di 130 pazienti non vaccinati.

I funzionari medici sostengono che gli anziani e gli individui con condizioni mediche preesistenti sono spesso considerati più vulnerabili a gravi infezioni a causa di un sistema immunitario indebolito e di complicazioni legate all’età. Sulla base dei dati raccolti nel corso dell’anno, il Rapporto suggerisce che “ci sono prove che i vaccini riducono l’infezione sintomatica, la gravità della malattia e la trasmissione”, quando si verificano casi di Covid-19 a seguito della vaccinazione.

Ci vorrà del tempo per comprendere appieno l’impatto della nuova variante sul sistema di terapia intensiva.

Nel frattempo, il prossimo articolo esaminerà i dati sulla gravità degli esiti nei casi di Covid-19 dopo l’immunizzazione.

(traduzione in italiano a cura di Mariella Policheni)

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