Canada

Donne native uccise e gettate
in una discarica: resteranno lì

TORONTO – Il governo del Manitoba non finanzierà le ricerche dei resti di due donne delle First Nations nella discarica di Prairie Green dove sarebbero state gettate da Jeremy Skibicki, l’uomo accusato di averle uccise. Ad annunciare la decisione del governo è stata la premier Heather Stefanson, giovedì, attraverso un comunicato nel quale afferma che “non ci possono essere garanzie sull’esito di una ricerca estremamente impegnativa e complessa” e che “anche l’integrità dei procedimenti giudiziari pendenti contro il presunto assassino è una considerazione da tenere presente”. Secondo la premier, infatti, se si dovesse impiegare troppo tempo per ritrovare i corpi ed il caso venisse archiviato per ritardo, a rimetterci sarebbe la giustizia. Perché? Andiamo con ordine.

La polizia di Winnipeg sostiene che Marcedes Myran e Morgan Harris siano state uccise dallo stesso uomo l’anno scorso e ritiene che i resti delle donne siano stati trasportati nella discarica di Prairie Green, nel comune rurale di Rosser, a nord-ovest di Winnipeg. L’autore degli omicidi sarebbe Jeremy Skibicki, accusato di un totale di quattro capi di omicidio di primo grado: avrebbe infatti ucciso anche Rebecca Contois, i cui resti sono stati trovati nella discarica di Brady Road di Winnipeg la scorsa estate, ed una donna non identificata che i membri della comunità hanno chiamato Mashkode Bizhiki’ikwe, “Buffalo Woman” (non si sa dove possano essere i suoi resti). Skibicki è stato incriminato nel dicembre del 2022 ed il processo dovrebbe iniziare il prossimo aprile, sedici mesi dopo le sue accuse. L’avvio di una ricerca dei corpi delle vittime potrebbe consentirgli di presentare una domanda di sospensione giudiziaria del procedimento e se la ricerca dovesse durare a lungo, l’uomo potrebbe ritrovarsi libero, visto che la Corte Suprema del Canada ha fissato un limite di trenta mesi dalla data in cui sono state formulate le accuse per la chiusura di questo tipo di casi (in sostanza, si tutela il diritto di ogni persona di essere processata entro un tempo ragionevole). E dal momento che le prove contro Skibicki sarebbero abbastanza forti da condannarlo senza la necessità di trovare i resti delle vittime, la premier Stefanson ha deciso di non rischiare – adducendo anche motivi di “sicurezza per le persone che dovrebbero occuparsi delle ricerche” – e non ha autorizzato i finanziamenti per le ricerche.

Una decisione che il ministro federale delle Relazioni con gli Indigeni, Marc Miller, ha definito “spietata”, suscitando l’immediata reazione della premier Stefanson: “Ciò che non dovrebbe accadere – ha detto, replicando a Miller – è la continua politicizzazione di questa terribile tragedia. Questo approccio irresponsabile può solo aggravare le sofferenze delle famiglie, infiammare questioni comunitarie più ampie e minacciare le questioni già davanti ai tribunali”.

Deluso il Grand Chief del Manitoba, Garrison Settee: “Siamo solidali con le famiglie e le nostre organizzazioni politiche indigene su questo tema”, ha affermato. “Siamo rimasti scioccati e sgomenti per la decisione presa dalla premier Stephenson decidendo di non procedere con le ricerche nella discarica. La nostra posizione rimane ferma, vogliamo che la ricerca proceda, per le famiglie. La delusione principale è che ora siamo in politica, i corpi delle nostre donne sono stati ridotti ad un ‘cuneo’ che viene utilizzato per creare disarmonia tra il governo provinciale e quello federale e questo è semplicemente vergognoso” (qui il comunicato integrale).

La premier, però, difende la sua scelta. “Le vittime di questa orribile tragedia – Rebecca Contois, Morgan Harris, Marcedes Myran e ‘Buffalo Woman’ – non saranno mai dimenticate. In ogni fase, in dichiarazioni pubbliche, riunioni private e discussioni, ho esteso le nostre più sentite condoglianze alle famiglie che soffrono e sopportano la loro inimmaginabile perdita. L’ho fatto a nome di tutti i manitobani. Queste circostanze sono profondamente personali per me, come madre e come genitore. Come premier del Manitoba, però, ho anche altre responsabilità” (qui il comunicato integrale).

E mentre i politici litigano, le famiglie soffrono.

Cambria Harris, figlia di Morgan (una delle donne scomparse e probabilmente finite nella discarica), aveva dichiarato alla CBC, pochi mesi fa: “Anno dopo anno vediamo centinaia di cartelli di donne scomparse e nessuno batte ciglio. Si limitano a guardare, piangono e si addolorano e poi si dimenticano di noi fino alla prossima storia. Ma noi non siamo una storia. Siamo persone”.

Davvero “non vale la pena” cercare i resti di persone scomparse?

Nella foto in alto, da sinistra a destra: Morgan Beatrice Harris, Marcedes Myran e Rebecca Contois: secondo la polizia di Winnipeg, sono state uccise da Jeremy Skibicki che avrebbe assassinato anche una quarta donna, non identificata e ribattezzata “Buffalo Woman” (foto fornite ai mass media da Cambria Harris, Donna Bartlett e Darryl Contois)

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