Canada

Appello di milionari ed economisti:
“Bisogna tassare i super ricchi”

NEW DHELI – “Cari leader del G20, l’accumulo di ricchezza estrema da parte degli individui più ricchi del mondo è diventato un disastro economico, ecologico e in termini di diritti umani, minacciando la stabilità politica nei paesi di tutto il mondo”. Inizia così la lettera aperta firmata da quasi 300 milionari, economisti di fama mondiale e rappresentanti politici di quasi tutti i Paesi del G20, promossa da Oxfam, Patriotic Millionaires, Institute for Policy Studies, Earth 4 All e Millionaires for Humanity, in vista del summit in India del 9-10 settembre. Centrale nel testo la richiesta urgente perché venga raggiunto al più presto un nuovo accordo internazionale sulla tassazione dei grandi patrimoni, dopo che quelli dei miliardari – nell’ultimo decennio – sono più che raddoppiati, passando da 5.600 a 11.800 miliardi di dollari.

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Tra i firmatari della lettera figurano l’ereditiera e filantropa Abigail Disney, gli ex premier di Romania, Croazia, Repubblica Ceca e Bulgaria, il deputato Usa Brendan Boyle, ex ed attuali parlamentari europei tra cui Aurore Lalucq; artisti come Brian Eno e Richard Curtis, l’ex presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite Maria Espinosa ed economisti come Gabriel Zucman, Joseph Stiglitz, Thomas Piketty, Jayati Ghosh, Kate Raworth, Jason Hickel e Lucas Chancel.

Su scala globale, per ogni dollaro di gettito fiscale solo 4 centesimi provengono da imposte patrimoniali e con le regole attuali metà dei milionari del mondo non sarà assoggettata ad alcuna imposta di successione, potendo trasferire, esentasse, una ricchezza pari a 5 mila miliardi di dollari ai propri eredi, secondo i dati riportati da una nota. “Per la prima volta da decenni, – sottolineano i firmatari – la povertà estrema è in aumento e quasi due miliardi di persone vivono in Paesi in cui l’inflazione ha superato la crescita dei salari. Inoltre, si sta rapidamente esaurendo il tempo a disposizione per gli Stati per effettuare gli investimenti necessari a contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi, come previsto dall’Accordo di Parigi”.

“In campo – sottolineano – ci sono proposte autorevoli e condivise: trovate il coraggio di attuarle”. “Molto lavoro è già stato fatto”, conclude la lettera, “esistono tante proposte di tassazione della ricchezza avanzate da parte di alcuni dei più importanti economisti al mondo. L’opinione pubblica è favorevole alla tassazione degli ultra-ricchi. Lo siamo anche noi. Ora manca solo la volontà politica per fare concreti passi in avanti. È ora che la troviate”. “Auspichiamo che l’appello al G20 non cada nel vuoto e stimoli azioni conseguenti da parte dei governi. Non è facile, ma ne vale la pena. Il proposito è anche supportato dalla maggioranza dei cittadini europei che avalla l’idea di aumentare il prelievo a carico dei più ricchi”, ha commentato il policy advisor su giustizia fiscale di Oxfam Italia, Mikhail Maslennikov.

La Cina si smarca. Il presidente cinese Xi Jinping non parteciperà al vertice dei leader del G20, che si terrà a Nuova Delhi, capitale dell’India, in programma per il 9 e 10 settembre. Lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. Durante una conferenza stampa quotidiana a Pechino il portavoce ha annunciato che il primo ministro Li Chiang rappresenterà il suo Paese al vertice.

Mao ha reso noto di vedere il G20 come un importante forum per la cooperazione economica e finanziaria globale, e ha osservato che questa volta il primo ministrocinese Li Chiang guiderà la delegazione cinese al vertice, sottolineando il ruolo del G20 in termini di cooperazione economica internazionale e globale.

Xi sarà il primo presidente cinese a non partecipare di persona agli incontri del G20. “Ci auguriamo che il G20 raggiunga un consenso per la ripresa economica e la crescita sostenibile in un momento in cui si avvertono pressioni nell’economia mondiale e nuove sfide emergono nello sviluppo, e dia un messaggio di prosperità e sviluppo comuni”, ha detto Mao Ning.

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