TORONTO – L’economia canadese affronterà un rallentamento “più pronunciato di quanto si pensasse”, ma sarà comunque “lieve e di breve durata” rispetto alle precedenti recessioni, secondo le ultime previsioni contenute in un rapporto – pubblicato ieri – di Deloitte, la società di consulenza e servizi finanziari.
Stimando che il prodotto interno lordo del Paese sia diminuito del 2,2% nell’ultimo trimestre del 2022, Deloitte prevede un’ulteriore contrazione del 3,4% e dell’1,6% nei primi due trimestri del 2023. E, sebbene l’istituto di ricerca si aspetti che la crescita ritorni a metà del 2023, la sua previsione è che il prodotto interno lordo (PIL) scenda dello 0,9%, in totale, quest’anno. Nelle sue previsioni di settembre, come ricorda Global News, Deloitte prevedeva invece un rimbalzo del PIL nel secondo trimestre del 2023, con l’economia del Paese in grado di sostenere una crescita dello 0,2% per l’anno. Ma fare previsioni in una congiuntura storica così complicata è veramente difficile, se non impossibile. Tuttavia, Deloitte prevede comunque che l’inflazione rallenti “bruscamente”, scendendo al 2,9% entro l’ultimo trimestre del 2023.
Tra i fattori che hanno reso complicato dare indicazioni certe per il futuro, oltre a pandemia e guerra, c’è sicuramente la politica delle banche: Bank of Canada, in particolare, ha aumentato il suo tasso di interesse di riferimento più del previsto e lo stesso ha fatto la banca centrale statunitense… entrambe sono state particolarmente “aggressive”, con ntevoli aumenti dei tassi di interesse: la Bank of Canada ha alzato il suo tasso ufficiale di 4,00 punti-base fino al 4,25% nel 2022, uno dei cicli di inasprimento più rapidi della sua storia.
I ricercatori di Deloitte prevedono che prima della fine del 2023 la banca centrale canadese invertirà la rotta e ricomincerà a tagliare i tassi di interesse, per poi tornare a circa il 3% nel 2024. Ma l’attuale previsione economica di Deloitte presuppone che la Banca del Canada abbia ormai smesso di aumentare i tassi di interesse, cosa che invece non sostiene la maggior parte degli economisti e dei mercati monetari che, invece, prevede un altro aumento di 0,25 punti-base il prossimo 25 gennaio, con una conseguente, ulteriore, contrazione economica.
Lo studio di Deloitte, tuttavia, non prevede significative perdite di posti di lavoro in Canada a causa della recessione. L’istituto prevede infatti che la disoccupazione salirà al 6,0% nel 2023 con la maggior parte dei posti di lavoro persi in settori sensibili ai tassi di interesse come l’edilizia ed i trasporti, così come il commercio al dettaglio ed i settori dell’informazione e della cultura. E l’attuale carenza di manodopera incentiverà le aziende a mantenere i talenti che hanno durante quella che dovrebbe essere una recessione relativamente breve. “Questo si preannuncia come un altro anno difficile per l’economia canadese”, scrivono i ricercatori di Deloitte nel rapporto, “ma ci stiamo piuttosto abituando a fare appello alla nostra resilienza, agendo agilmente per posizionarci in modo da superare la tempesta economica: l’imminente recessione è semplicemente l’ultima ondata”.
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