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“Vi racconto il ‘mio’ Napoleone:
un uomo travolto dalla passione”

“Non sono una scrittrice, sono semplicemente una grafomane che sta tentando di diventarlo!” scrive di sé nel suo profilo Facebook: intanto, però, il quotidiano italiano ‘Libero’ le ha dedicato un’intera pagina firmata da Vittorio Feltri. I suoi due romanzi storici, che raccontano di un Napoleone innamorato di una donna (immaginaria) che lo cambierà per sempre, suscitano discussioni, dibattiti… insomma: funzionano.

Stiamo parlando di Federica Nardo, giovane scrittrice italiana (classe 1992), originaria di Avola in provincia di Siracusa, Sicilia, cresciuta fra Pachino e Catania. Maturità classica, studi in Giurisprudenza all’Università di Firenze ed alla Sorbonne di Parigi e poi full immersion nella storia del suo “grande amore”: Napoleone Bonaparte. Un amore che l’ha portata a fare del grande condottiero (del quale proprio quest’anno ricorre il bicentenario della morte, avvenuta il 5 maggio 1821) il protagonista dei suoi racconti. Abbiamo provato a chiederle perché, a saperne di più.

Federica, perché ha deciso di dedicare i suoi primi due romanzi storici (con il terzo in preparazione, giusto?) a Napoleone? Cosa l’ha colpita, così tanto, di questo personaggio?
La mia passione per Napoleone Bonaparte è iniziata quando avevo circa 11 anni: su Rai1 trasmisero una fiction dedicata e per me fu un ‘colpo di fulmine’. Mi appassionai subito alle vicende di un uomo che si era costruito da solo, partendo da un’isola dove era destinato a diventare un semplice proprietario terriero e con la forza del suo genio divenne imperatore di mezza Europa. da lì decisi di imparare il francese e di terminare poi l’università in Francia proprio per potermi dedicare, oltre allo studio universitario, alla mia più grande passione. I miei primi due romanzi sono frutto delle fonti raccolte in oltre un decennio di studi: mi sono accorta che in Italia la conoscenza del personaggio Napoleone è relegata a pochi capitoli dei testi scolastici dove ovviamente viene considerato il generale, lo stratega, l’imperatore e mai l’uomo. Volevo raccontare il “dietro le quinte” della storia, il Napoleone oltre Bonaparte”.

Lei ha indagato profondamente nella vita dell’Imperatore. Il personaggio delle sue storie, Nives, è di fantasia ma il “Napoleone innamorato” è realmente esistito? Due mogli, tre o forse quattro figli illegittimi, un lungo elenco di amanti… chi era davvero il generale?
Napoleone dalla storia scolastica ci viene raccontato come un tombeur de femmes piuttosto misogino, abituato a usare le donne per suo diletto e con un imprecisato numero di amanti e di figli in giro per il mondo, uno in ogni porto. Non è proprio così! Napoleone di sé diceva di non essere fatto per l’amore: probabilmente le intemperie alle quali la vita lo aveva sottoposto, la formazione militare e la ragion di Stato avevano reso il suo carattere e il suo modo di rapportarsi agli altri spigoloso. Inoltre non essendo avvenente e avendo come modello ideale di donna la madre, Letizia Ramolino – una donna dal carattere coriaceo e capace di gestire il clan Bonaparte sola, da vedova e a poco più di vent’anni – il suo rapporto con il gentil sesso non doveva essere semplice. Dobbiamo inoltre considerare la visione ottocentesca: dopo la Rivoluzione le donne non erano più totalmente sottomesse, ma non erano neanche totlmente libere. Eppure se guardiamo le lettere che il generale indirizzava alla sua prima moglie, Josèphine De Beauharnais, troviamo un uomo travolto dalla passione, potremmo paragonarlo a un adolescente alla sua prima crush. Inoltre non va dimenticato il forte turbine sentimentale che lo avviluppò quando conobbe la contessa Maria Walewska. Quindi posso affermare che il Napoleone innamorato è realmente esistito, il Napoleone uomo lontano dai campi di battaglia e io ho voluto raccontarlo attraverso gli occhi di Nives, la mia protagonista”.

“Neve”, “Mare”… quale sarà il titolo dell’ultimo atto della trilogia?
Non ho ancora deciso… sono molto combattuta tra due titoli, sempre formati da una sola parola. Ultimamente ho accarezzato l’idea di trasformare la trilogia che avevo in mente in una quadrilogia. Chissà!”.

E dopo Napoleone? Ha già in mente un altro personaggio da romanzare o il suo primo amore “storico” resterà anche l’unico?

Credo che Napoleone resterà sempre il mio unico ‘amore storico’: ho dedicato praticamente tutta la vita ad approfondire ogni aspetto della sua grande epopea imperiale. Scrivere di storia è un lavoro lungo e impegnativo: bisogna consultare le fonti, immergersi in archivi polverosi, leggere biografie e saggi. Probabilmente mi ci vorrebbe un’altra vita per approfondire un altro personaggio storico e sicuramente non scriverei di lui o di lei animata dallo stessa passione storica che mi ha spinta a raccontare Bonaparte. Tuttavia non mi pongo limiti: del doman non v’è certezza!”.

Ha scritto anche una favola, “Fiore d’agosto”: resterà un episodio isolato o ne ha altre nel cassetto?
Fiore d’agosto è stato un esperimento della quarantena, l’ho pubblicata in self su amazon presa da un raptus di scrittura e senza scomodare il mio editore per uno scritto di una decina di pagine. Il mio secondo romanzo, Mare, era uscito da qualche mese e stavo iniziando a gettare le basi per il terzo, ma avevo voglia di scrivere di altro e condividerlo. Scrivere favole mi è sempre piaciuto, da bambina lo facevo spesso, ho iniziato a capire che mi piaceva raccontare agli altri proprio inventando delle brevi favole. Probabilmente prima o poi scriverò una raccolta destinata ai bambini, ma anche agli adulti: Fiore d’agosto è scritta con una doppia chiave di lettura”.

Per chi volesse acquistare i romanzi, si trovano online su Amazon (“Mare” anche in ebook), in tutti i bookstore online e sul sito della casa editrice Ianieri Edizioni https://www.ianieriedizioni.com/?post_type=product&s=Federica+Nardo

Nelle foto in alto, Federica Nardo e le copertine dei suoi due romanzi storici

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