TORONTO – Un’altra manifestazione di protesta. Alle 10 di questa mattina i genitori dei ragazzi che frequentano le scuole del Toronto Catholic District School Board (TCDSB) si raduneranno davanti a Queen’s Park per esprimere in modo chiaro e inequivocabile il proprio disappunto per l’aumento del numero di studenti per classe che entra in vigore proprio oggi.
Una mossa, questa, che ha mandato immediatamente su tutte le furie i genitori dei ragazzi che già la scorsa settimana hanno organizzato manifestazioni davanti a numerose scuole elementari del provveditorato cattolico della città: no alle classi pollaio, hanno ripetuto a gran voce, no a classi con 31 studenti.
Che nelle classi affollate il rendimento scolastico dei ragazzi non sia dei migliori è risaputo dal momento che l’insegnante può dedicare meno tempo ai singoli studenti, quel che in questo particolare momento manda in collera i genitori è il pensiero che i propri figli si trovino stipati in aule dove il distanziamento fisico va a farsi benedire. Il tutto mentre la quarta ondata di Covid-19 continua a seminare contagi a destra e a manca. Le scuole, non fanno eccezione. Con le ultime 129 infezioni di Covid di venerdì scorso – 114 tra gli studenti e 12 tra gli insegnanti – sono saliti a 2.975 i casi nella provincia mentre a rimanere chiuse sono al momento 9 scuole.
Ma nonostante ciò e nonostante l’incertezza dell’evolversi della situazione, andando contro la raccomandazione degli esperti del Science Advisory Table, il ministero dell’Istruzione dell’Ontario ha approvato la creazione di classi con un numero maggiore di ragazzi. Decisione, che tra l’altro, si traduce nel taglio del numero di insegnanti ed in un risparmio di stipendi. Ma quel che ancora una volta lascia basiti è vedere come il ministero dell’Istruzione e il provveditorato cattolico si passino la patata bollente: nessuno di loro ha intenzione di accettare la responsabilità di questa decisione così impopolare. Riportare le classi ai livelli pre-pandemia – ed in molti casi anche superarli – sembra essere la decisione poco oculata che da oggi può tramutarsi in realtà.
Una realtà che i genitori, come quelli che fanno parte del gruppo “nocuts2021”, stanno cercando di scongiurare: dalle 10 a mezzogiorno si troveranno al 110 Wellesley St. W. per ribadire ancora una volta che le classi pollaio non giovano a nessuno, men che meno ai loro figli. “Siamo contrari alla riorganizzazione in corso nel TCDSB. Vogliamo che i nostri insegnanti rimangano nelle nostre comunità locali per permettere classi di piccole dimensioni”, hanno scritto sulla loro pagina Instagram. Il messaggio è coinciso e chiaro ma come dice il detto “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.
La foto della precedente protesta è tratta dal profilo Instagram di nocuts2021