TORONTO – Secondo la commissione parlamentare per la sicurezza nazionale, un numero imprecisato di politici federali sta consapevolmente lavorando con Paesi ostili per interferire nella democrazia canadese: la rivelazione è arrivata dall’ultimo rapporto della Commissione per la Sicurezza Nazionale e l’Intelligence dei Parlamentari (NSICOP) sull’ingerenza straniera nelle istituzioni democratiche canadesi da parte di Paesi come Cina, India e Iran.
La commissione ha esaminato i rapporti di intelligence top-secret che suggeriscono che i parlamentari in carica siano partecipanti “consapevoli o semi-consapevoli” in operazioni di interferenza straniera, inclusa la divulgazione di segreti a governi stranieri.
“Alcune (delle attività) potrebbero essere illegali, ma è improbabile che portino ad accuse penali, a causa dell’incapacità del Canada di affrontare l’annosa questione della protezione delle informazioni e dei metodi classificati nei processi giudiziari”, si legge nel rapporto.
“In ogni caso, tutti i comportamenti sono profondamente immorali” e, sostiene la commissione, “contrari ai giuramenti e alle affermazioni che i parlamentari fanno per comportarsi nel migliore interesse del Canada”.
La commissione ha sottolineato diverse attività in cui sarebbe impegnato un numero imprecisato di parlamentari, tra cui la sollecitazione del sostegno politico da parte delle missioni straniere, l’accettazione di denaro o favori dai diplomatici e la rivelazione delle posizioni dei loro colleghi su questioni in modo che gli operatori stranieri possano fare pressione su di loro.
In un caso, un parlamentare avrebbe fornito informazioni riservate del governo ad “un noto funzionario dell’intelligence di uno Stato straniero”. Intanto, i Liberali si rifiutano di dire quali politici federali abbiano “consapevolmente” collaborato con schemi di interferenza straniera: il vice primo ministro Chrystia Freeland ha dovuto affrontare ripetute domande sulle conclusioni del Comitato per la sicurezza nazionale e l’intelligence (NSICOP), secondo cui i parlamentari sono partecipanti “consapevoli o semi-consapevoli” di interferenze straniere, ma non ha fatto nomi.
Al di là di chi siano questi parlamentari, resta il fatto che Cina, India e Iran, secondo quanto accertato, hanno praticamente dei propri rappresentanti all’interno della House of Commons canadese.
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