Canada

Toronto sotto una coltre
di fumo, è allarme

TORONTO – Centinaia di incendi, molti dei quali fuori controllo, e fumo ovunque. Il Canada è in piena emergenza e l’allarme non risparmia la GTA, dove la qualità dell’aria non migliorerà almeno fino a domani.

Tante le misure già adottate a vari livelli: per esempio, il Toronto District School Board ha annullato le attività all’aperto delle scuole e ha spostato la ricreazione all’interno, mentre lo Zoo di Toronto ha annunciato la chiusura anticipata. Del resto è la sgterssa agenzia metereologica Environment Canada ad incoraggiare i cittadini a limitare le attività all’aperto oppure ad evitarle del tutto, specialmente le persone sono vulnerabili al fumo. E tornarno a vedersi le mascherine anche all’aperto: ieri, moltissime persone hanno deciso di indossarle, per evitare di respirare direttamente l’aria “fumosa” cher ha portato Toronto, in questi giorni, nella “top ten” mondiale delle città con la peggiore qualità dell’aria.

Intanto, il governo federale – svegliatosi a scoppio ritardato – si sta muovendo per fronteggiare l’emergenza: mercoledì, il primo ministro Justin Trudeau ha parlato al telefono con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ed entrambi i leader hanno convenuto che “la situazione sottolinea l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico”.

Una situazione che è senza precedenti: a partire da mercoledì pomeriggio, il database del Canadian Interagency Forest Fire Center rilevava 440 incendi in nove province e due territori, più della metà dei quali considerati fuori controllo. La quantità di terra bruciata ha superato mercoledì i 40.000 chilometri quadrati, rendendo la stagione degli incendi del 2023 la quarta peggiore mai registrata prima che l’estate fosse ufficialmente iniziata. Con l’attuale ritmo di combustione, il record di tutti i tempi dovrebbe essere superato entro la prossima settimana.

Non ci sono state perdite di vite umane, ma i danni alla proprietà ed alle infrastrutture sono significativi: in Quebec, alcune torri idroelettriche sono a rischio; sull’isola di Vancouver, un incendio ha interrotto l’unica grande autostrada che collega Port Alberni, Tofino e Ucluelet al resto della British Columbia; in Nova Scotia, l’incendio di Tantallon ha distrutto 151 case e quello di Barrington Lake, ne ha danneggiate almeno 60. È il Quebec ad affrontando, in questo momento, la sfida più dura, con 163 incendi in corso, 117 dei quali fuori controllo: una situazione mai vista nella provincia francofona.

In Ontario la situazione non è migliore: gli incendi attivi sono 54 (29 fuori controllo: dati di ieri) e stanno creando problemi e disagi come a Subdury, dove si è resa necessaria l’emanazione di un ordine di evacuazione per l’area circostante il rogo (localizzato a nord del Madaweson Lake).

La mobilitazione è ingente in tutto il Paese: più di 500 soldati e specialisti militari sono stati dispiegati in Alberta, Quebec e Nova Scotia a partire da mercoledì, insieme ad attrezzature tra cui bombardieri d’acqua e vari velivoli; quasi 1.000 vigili del fuoco internazionali provenienti da Stati Uniti, Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda sono arrivati in Canada per aiutare, con altri 109 inviati dalla Francia (ma solo in Quebec).

La foto in alto è  stata pubblicata su Twitter da Steph E. Paesano (@GogglesPaesan0) che scrive: “Toronto odora di falò. In una giornata normale, potremmo vedere la CN Tower…”

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