Cultura

“Narrarsi Altrove”:
le storie degli immigrati
pubblicate sul Corriere Canadese
diventano un libro

TORONTO – “Narrarsi Altrove, viaggio tra I cimeli e i luoghi dell’anima”, lo studio poetico di Anna Ciardullo Villapiana a cura di Gabriel Niccoli con la collaborazione di Stella Paola, di cui, nei mesi scorsi, abbiamo condiviso su questo giornale (on line e nella forma cartacea), settimanalmente, le pagine, è stato recentemente pubblicato dalla prestigiosa casa editrice italiana Rubbettino, nella collana Italian Diaspora Studies diretta dalla professoressa Margherita Ganeri.

Ci sarà un book launch a Waterloo, St. Jerome’s University, il 9 giugno, in cui l’autrice, il curatore, e la sua collaboratrice avranno modo di presentare il volume e di incontrare, finalmente di persona, gli intervistati, i membri dell’ICAP (Italian Canadian Archive’s Project) e il pubblico dei presenti. Seguirà un book tour in Italia che toccherà diverse città e Università italiane. L’autrice sarà a Caserta il 19 e a Napoli il 20 giugno, dove sarà accolta, nella libreria Giunti, dall’attore Giuseppe DiPasquale e dai membri delle diverse associazioni culturali che hanno organizzato gli eventi. L’autrice partirà per la volta di Forlì il 22 giugno, dove sarà accompagnata dal cantautore Gianluca Lalli per un evento di poesia e musica emigrante, organizzato da Roberto Toscano e Mirna Milandri con la partecipazione dell’UNSI (Unione Nazionale Sottufficiali Italiani) e con il patrocinio del comune. Il 23 giugno l’autrice si recherà a Urbino, ospite di Christina Magnanelli per Ideale Festival, quattro giornate dedicate all’arte, alla cultura, e ai percorsi interiori, sullo sfondo di questa magnifica città. Dopo una breve sosta a Numana, infine, l’autrice terminerà il suo book tour il 28 giugno nella sua città natale, Cosenza, all’Università della Calabria presentando il suo libro all’interno del programma di Accenti International Festival of the Arts.

Anna, Gabriel e Stella (nella foto in alto, con il libro) hanno fortemente voluto organizzare le presentazioni del libro a giugno, Italian Heritage Month per condividere il loro studio poetico che, d’accordo con gli scopi prefissi dall’ICAP sotto i cui auspici opera il suddetto progetto, aveva, sin dall’inizio, l’intento di onorare il contributo e di preservare la memoria degli Italiani che vivono in Canada e di conservare, inoltre, intatti i loro oggetti e le loro crepe, silenziosamente sopravvissuti all’oblio, immortalandoli in questo volume che possiamo definire di “antropologia poetica”. Gli oggetti, avendo, infine, conquistato la loro voce poetica faranno sentire il loro racconto proprio in Italia, nei luoghi di provenienza degli intervistati.

La recensione di Giulia Melchiorri / Il libro perfetto per chi ha il cuore e l’anima divisi a metà

TORONTO – Se la tua storia potesse essere racchiusa in un oggetto, quale sarebbe? Per alcuni sono delle cartoline, per altri delle fotografie, una radio, strumenti musicali, gioielli, libri, dipinti, una macchina per fare la pasta…

Questi sono alcuni degli oggetti che parlano di duro lavoro, di sacrifici, di forza e di fragilità, ma anche di nostalgia, perché raccontano una vita fatta di spostamenti, di migrazioni in paesi sconosciuti, di lasciarsi tutto indietro e ricominciare da capo, con i rischi e la tristezza che questo comporta.

Anna Ciardullo Villapiana, l’autrice di “Narrarsi Altrove”, e Gabriel Niccoli, curatore del volume, ne sanno qualcosa, perché hanno vissuto sulla loro pelle l’esperienza in prima persona. Anna è partita prima per un breve viaggio in Canada, un Paese ostile che le aveva portato via una parte di sé, sua sorella, e poi, successivamente, contro ogni previsione, è partita di nuovo, stavolta per amore, per restare. Gabriele è partito da adolescente, ha perseguito i suoi studi nel mondo accademico dedicando tutta la sua vita al sapere e non ha mai perso di vista il suo legame con la terra madre, acquisendo, col tempo, la fama di rinomato professore. Il Canada ha offerto a entrambi più di quanto potessero immaginare: l’amore, dei figli, un lavoro, una passione, una nuova vita. Chi, quindi, avrebbe potuto raccontare meglio di loro, con sensibilità poetica, acume critico e profonda conoscenza linguistica, storie di oggetti che evocano vite e ricordi? Storie tanto simili e così meravigliosamente diverse di persone che hanno lasciato tutto indietro per ricominciare altrove e che, nel farlo, non hanno mai dimenticato le loro radici, con il cuore in bilico, diviso a metà.

Anna parla di un ciondolo: “Mi regalarono un ciondolo, lo indossai e divenne una seconda pelle, divenne un simbolo, forse era quella la maschera che avrei dovuto indossare giorno dopo giorno, per esorcizzare le paure del mio viaggio, del non ritorno […]”, gli altri protagonisti del libro parlano di quegli oggetti che appartengono alla loro storia familiare, ereditati da bisnonni, nonni e genitori, che hanno portato nei loro viaggi il ricordo del mondo lasciato e che, per i loro discendenti, è diventato il simbolo delle loro radici.

Così, in “Narrarsi altrove”, seguiamo i ricordi di chi è partito in cerca di qualcosa e lo ha trovato in Canada, ma leggiamo anche la voglia di ritornare in patria e il desiderio di riscoprire le proprie origini. L’emigrazione che l’autrice ci racconta attraverso la poesia, non è solo quella di chi parte, ma anche quella di chi resta, di chi vede qualcuno andarsene, di chi fa di tutto per farsi raggiungere, di chi non ci riesce e rimane con il ricordo di quello che era e il rimpianto di quello che sarebbe stato.

Ogni racconto che fa parte di questo libro viene da un’intervista condotta dall’autrice, dal professor Gabriel Niccoli e dalla docente Stella Paola. Tutti gli intervistati parlano della storia della loro famiglia racchiudendola, metaforicamente, in un oggetto che sia significativo, un simbolo della propria provenienza, un amuleto da stringere durante il viaggio che parli di casa e che sia in grado di raccontare le emozioni e i ricordi dell’avventura di una vita.

Ogni capitolo è accompagnato da una foto dell’oggetto in questione e da una poesia in cui, in modo intimo e profondo, viene racchiusa l’essenza delle emozioni e dei tumulti che accompagnano ogni storia. Tanto la parte in prosa, quanto le poesie, sono riportate sia in italiano che in inglese, proprio a racchiudere entrambe le anime degli intervistati, quella che è rimasta ancorata all’Italia e quella che è approdata in terra straniera.

Incastonati tra le pagine, possiamo anche scoprire miti e leggende italiane popolari, che si tramandano di generazione in generazione, quelle narrazioni fantastiche arrivate fino a noi e che, in Italia, ci tengono compagnia nella quotidianità, diventano così la memoria di quello che è stato e una premonizione di quello che sarà e viaggiano con i migranti per vegliare su di loro, trasformandoli in eroi moderni, alle prese con le proprie Odissee.

Lo stile dell’autrice è coinvolgente e ricco di emozione, dà voce ai protagonisti in modo tale che sembra di averli vicini, la prosa è ricca di immagini suggestive che ci fanno entrare in una dimensione dove il passato e il presente si mescolano, a simboleggiare il legame che unisce le generazioni e grazie al quale le radici non vengono dimenticate ma, anzi, valorizzate e riscoperte.

Questo è il libro perfetto per chi è partito o per chi sogna di farlo, per chi ha visto qualcuno andarsene ed è rimasto indietro, per chi ha nostalgia di casa e per chi ne ha costruita una nuova a migliaia di chilometri di distanza. Per chi ha il cuore e l’anima divisi a metà, per chi non vede l’ora di tornare, per chi lo sogna, ma non può farlo e per chi, invece, ci riesce. Per tutti quelli che non hanno avuto e non hanno, ancora oggi, paura di affrontare un viaggio, nello spazio, nel tempo e dentro sé stessi, per chi non dimentica e mai lo farà.

Giulia Melchiorri

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