Canada

Poilievre: “Interferenze cinesi
vantaggiose per i Liberali”
Il ministro Mendicino vago
sui documenti dell’intelligence

OTTAWA – “Il nostro Primo Ministro lascia tranquillamente che un governo straniero ed autoritario interferisca nelle nostre elezioni, semplicemente perché ne trae vantaggio”. A lanciare l’accusa è il leader dei Conservatori, Pierre Poilievre (nella foto sopra, dalla sua pagina Twitter @PierrePoilievre), che venerdì ha accusato Justin Trudeau di aver ignorato l’interferenza cinese nelle ultime elezioni federali perché gli sforzi di Pechino erano volti ad aiutare i Liberali.

Proprio venerdì, il Globe and Mail ha riferito che secondo documenti segreti e top secret del Canadian Security Intelligence Service (CSIS), Pechino ha cercato di garantire un governo di minoranza liberale e la sconfitta di diversi candidati conservatori nelle elezioni del 2021 e che un ex console generale cinese a Vancouver si è vantato dei suoi sforzi per aiutare a sconfiggere due parlamentari conservatori (qui: CSIS documents reveal Chinese strategy to influence Canada’s 2021 election). E secondo Poilievre è difficile credere che Trudeau non fosse a conoscenza delle scoperte del CSIS. “Justin Trudeau sapeva di questa interferenza e l’ha nascosta perché ne ha beneficiato”, ha detto il leader dei Conservatori.

Il leader conservatore Pierre Poilievre afferma dunque che il primo ministro Justin Trudeau sta cercando di “coprire” l’interferenza cinese nelle ultime elezioni federali.

Ma lo stesso Trudeau ha dichiarato di essere consapevole della minaccia e che comunque l’interferenza straniera non ha cambiato i risultati delle elezioni del 2019 e del 2021. “Dico da anni, anche in aula alla Camera dei Comuni, che la Cina sta cercando di interferire nella nostra democrazia, anche durante le nostre elezioni – ha aggiunto – ma il Canada ha alcune delle elezioni migliori e più solide al mondo e tutti i canadesi possono avere totale fiducia che i risultati delle elezioni del 2019 e del 2021 siano stati determinati dai canadesi, e solo dai canadesi, alla cabina elettorale”, ha ribadito Trudeau, citando i rapporti della commissione sull’integrità elettorale che ha esaminato le elezioni del 2019 e del 2021.

E proprio sui rapporti della commissione, il ministro federale della Pubblica Sicurezza, Marco Mendicino, parlando con Mercedes Stephenson a “The West Block” su Global News (qui: Did Canada’s election integrity panels get access to China memos? What the minister says), nel ribadire che le elezioni del 2019 e del 2021 sono state libere ed eque, non ha risposto chiaramente alla domanda – ripetuta più volte dalla giornalista – se la commissione abbia mai visionato i rapporti con i quali l’intelligence canadese avvertiva dei tentativi di interferenza elettorale da parte della Cina. “I nostri funzionari pubblici apartitici e professionali esaminano le informazioni di cui hanno bisogno per effettuare la valutazione sull’integrità delle elezioni”, ha risposto Mendicino. “Ottengono l’accesso di cui hanno bisogno alle informazioni necessarie per giungere a tali conclusioni”. Sostanzialmente, è rimasto sul vago.

Mercedes Stephenson intervista Marco Mendicino a “The West Block” su Global News

Il ministro ha poi insistito sul fatto che il governo federale sta intraprendendo un’azione aggressiva per contrastare le interferenze straniere, ma è stato vago anche sulle misure future, inclusa quella di un’eventuale espulsione dei diplomatici cinesi. “Prenderemo sempre tutte le misure necessarie, abbiamo gli occhi ben aperti su queste minacce”, ha detto Mendicino, promettendo che il governo sarà trasparente con i canadesi riguardo alle minacce straniere che il Paese deve affrontare. “La sicurezza nazionale – ha concluso – non è una questione di parte”.

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