Canada

Conservatori ancora in vantaggio
ma Pierre Poilievre non decolla

TORONTO – I conservatori confermano il vantaggio sui liberali, ma il partito di Pierre Poilievre non decolla. È questa l’istantanea scattata da un sondaggio della Leger presentato ieri che mette in luce come il Partito Conservatore continui a essere in testa nelle intenzioni di voto dei canadesi e come, allo stesso tempo, vi siano delle fluttuazioni abbastanza rilevanti anche negli altri partiti d’opposizione. Eppure nel sondaggio emerge anche un secondo dato: i tory non stanno capitalizzando le oggettive difficoltà che sta vivendo il governo a guida liberale e in particolare il primo ministro Justin Trudeau. Stando a Leger, se si dovesse tornare alle urne in questo momento il Partito Conservatore si assesterebbe al 33 per cento, molto lontano dal margine del 40 per cento che di solito porta con sé in dote la maggioranza assoluta alla House of Commons. Il Partito Liberale, nonostante tutto, continua a tenere, arrivando a quota 30 per cento non lontano quindi dalla parità statistica con i conservatori, visto che il margine di errore certificato dalla stessa Leger è del 2 per cento.

Nelle ultime quattro indagini demoscopiche presentate dalla Leger, i conservatori hanno fatto il pieno, registrando un livello di consenso superiore ai grit, senza però prendere uno slancio più significativo. Le elezioni suppletive di Mississauga-Lakeshore, dove il liberale Charles Sousa ha sbaragliato il candidato conservatore conquistando il seggio, indicano ancora una volta come i conservatori a guida Poilievre non siano del tutto usciti dagli equivoci e dalle difficoltà del partito durate le segreterie di Andrew Scheer e Erin O’Toole.

Per quanto riguarda gli altri partiti, l’Ndp di Jagmeet Singh guadagna due punti percentuali rispetto all’ultimo sondaggio effettuato a novembre, passando dal 19 al 21 per cento. Raddoppia invece il suo livello di consenso il People’s Party di Maxime Bernier – dal 2 al 4 per cento delle intenzioni di voto – anche questo un segnale non troppo incoraggiante per Poilievre, che per vincere ha bisogno di recuperare quei voti che nelle ultime due elezioni federali hanno alimentato a destra la crescita dello stesso PPC. Nessun effetto, almeno per ora, sui Verdi la rielezione alla leadership di Elizabeth May, mentre resta stabile il Bloc Quebecois. I liberali del primo ministro Justin Trudeau hanno mantenuto un vantaggio sostanziale nel Canada atlantico, dove sono aumentati di nove punti rispetto ai tory, e in Quebec, dove il loro sostegno è rimasto sei punti avanti al blocco.

Solo il 19% degli intervistati del Quebec ha dichiarato che voterebbe conservatore. Solo l’otto per cento ha sostenuto l’Nnp.

In Ontario, il partito di Poilievre gode di un vantaggio di sette punti sui liberali al 36 per cento, con i liberali al 29 per cento e l’Ndp al 26 per cento.

I conservatori sono al 47% in Manitoba e Saskatchewan – gli unici posti in cui l’Ndp è in seconda posizione, con il 23%. Il partito di Trudeau è al terzo posto con solo il 19% dei consensi. E il PPC di Bernier ha avuto il suo miglior risultato con il nove per cento.

I tory guidano anche con un margine di 15 punti in Alberta, con i liberali e l’NDP a solo un punto di distanza, e stanno battendo i liberali con un margine più piccolo, di due punti in BC.

Il sondaggio mostra un netto divario di età. Gli elettori più giovani sono più propensi a sostenere l’Ndpi. Un terzo di quelli di età compresa tra i 18 e i 34 anni ha dichiarato che voterebbe per il partito, mentre il 28% voterebbe liberale e il 22% conservatore.

Tra le persone di 55 anni e più, i conservatori sono in vantaggio con il 38% dei consensi, rispetto al 32% dei liberali e solo al 15% dell’NDP.

Rimane anche un contrasto tra gli elettori rurali e urbani. I conservatori sono in testa tra gli elettori rurali, con il 43% di sostegno rispetto ai 26 dei liberali, e anche tra gli elettori suburbani, anche se con un margine molto più piccolo di quattro punti. I liberali mantengono il maggior sostegno nella demografia urbana, con il 34%. Nelle città, i Tories, al 27 per cento, sono solo due punti avanti all’NDP, al 25 per cento.

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