Ontario

Ospedali pediatrici pieni,
i prossimi mesi saranno difficili

TORONTO – Non si intravede la luce in fondo al tunnel, ci aspettano ancora mesi difficili, almeno fino a marzo. A fotografare l’attuale situazione negli ospedali dell’Ontario che stanno assistendo a un’impennata senza precedenti di casi pediatrici sono gli esperti sanitari. “È un momento difficile – afferma lo specialista in infettivologia Isaac Bogoch – dobbiamo vedere la realtà così com’è”.

La mancanza di letti ospedalieri disponibili in tutta la provincia è stata attribuita ai tre virus respiratori – Covid-19, influenza e virus respiratorio sinciziale (VRS) – e sono in molti a chiedersi per quanto tempo si protrarrà questa situazione di emergenza. “Questo inverno è particolarmente impegnativo perché abbiamo il Covid-19, che non è andato via, una stagione influenzale molto significativa, e naturalmente anche l’RSV, che è tornato prepotentemente alla ribalta causando bronchioliti e polmoniti in particolare nei bambini”, ha detto Bogoch.

La direzione del McMster Children’s Hospital di Hamilton si sta preparando ad affrontare il picco di pazienti almeno fino a febbraio del nuovo anno. “Speriamo di sbagliarci”, ha detto con poca convinzione il presidente dell’ospedale Bruce Squires. E ad alleviare in parte la pressione sugli ospedali potrebbe essere l’arrivo, come promesso martedì dal premier Doug Ford, di nuove ambulanze aeree. Il sistema sanitario della provincia continua a fare affidamento sugli elicotteri per trasportare i bimbi ammalati da strutture oberate di pazienti ad altre dove in quel determinato momento ci sono posti letto disponibili. A novembre, il numero di pazienti pediatrici trasferiti in altri ospedali per mancanza di posti letto è aumentato del 150% rispetto allo stesso mese negli ultimi due anni.

L’Ontario non è l’unica provincia alle prese con un’impennata travolgente di pazienti pediatrici. Gli ultimi dati del rapporto FluWatch sul sito web del governo federale mostrano un picco nei casi di influenza in tutto il paese dalla fine di agosto. “È un po’ la tempesta perfetta – dice Bogoch – all’aumento di pazienti caratteristico di ogni stagione invernale si aggiunge la carenza di personale, il Covid-19 e una recrudescenza più pronunciata dei tipici virus respiratori”.

Il Children’s Hospital of Eastern Ontario (CHEO) di Ottawa ha segnalato centinaia di giovani pazienti con l’influenza nei suoi pronto soccorso, di cui 73 il mese scorso. Di solito, in una anno normale, ce ne sono solo due o tre.

L’Hospital for Sick Children di Toronto, che è uno dei tanti ospedali che si trova a stringere i denti per affrontare una situazione critica, prevede una diminuzione delle infezioni respiratorie nei bambini a marzo: l’ospedale si aspetta a quel punto un’impennata di attività nelle sue sale operatorie per poter smaltire il carico di interventi rimandati. Il chirurgo Simon Kelley afferma che sei delle 16 sale operatorie dell’ospedale sono attualmente chiuse per consentire il trasferimento di personale all’unità di terapia intensiva e ai pronto soccorso. “Non si prova una bella sensazione a vedere una sala operatoria vuota perché questo vuol dire che c’è un bambino che non viene operato”, ha detto.

Il SickKids afferma di aver annullato quasi 300 interventi chirurgici e che l’arretrato ammonta ora a oltre 6.067 bambini in attesa di vari interventi chirurgici.

Intanto il primo ministro Justin Trudeau non batte ciglio di fronte alle insistenti richieste dei premier delle province di maggiori fondi federali per i loro sistemi sanitari in grave difficoltà. “Iniettare denaro nel problema e rimanere a guardare senza risolverlo non sarebbe la cosa giusta da fare, dobbiamo impegnarci a migliorare il sistema”, ha dichiarato Trudeau.

Nell’immagine in alto, il McMaster Children’s Hospital di Hamilton (foto tratta dal profilo Twitter)

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