TORONTO – L’Ndp dovrebbe togliere il sostegno esterno al primo ministro e far cadere il governo liberale. A chiederlo, in una lettera aperta e a voce durante una conferenza stampa a Ottawa, è stato ieri Pierre Poilievre, che si è rivolto direttamente al leader neodemocratico Jagmeet Singh per convincerlo a staccare la spina all’esecutivo.
Il governo guidato da Justin Trudeau non è sostenuto dalla maggioranza dei deputati: per sopravvivere ha bisogno dei voti dell’Ndp. Nel marzo del 2022 proprio Trudeau e Singh hanno siglato un patto di legislatura secondo il quale il governo rimarrà in carica fino all’estate del 2025 in cambio di alcuni provvedimenti – Pharmacare, piano dentistico nazionale – inseriti nel Budget. Singh ha evidenziato programmi sociali come le cure dentistiche federali, l’assistenza farmaceutica e i programmi di mensa scolastica tra le cose che il suo partito è stato in grado di ottenere grazie all’accordo.
Per ora l’accordo ha retto, seppur con qualche scossone. Ora il leader dell’Opposizione chiede ufficialmente a Singh di fare un passo indietro e togliere il sostegno al primo ministro liberale.
“I canadesi – si legge nella lettera aperta scritta da Poilievre – non possono permettersi o addirittura sopportare un altro anno di questa costosa coalizione. Nessuno ha votato per te per mantenere Trudeau al potere”.
Secondo Poilivre quando l’accordo è stato raggiunto, Singh si è impegnato a rendere la vita più accessibile per i canadesi: ma, per stessa ammissione di Singh, ciò non è accaduto.
“All’inizio di questo mese, più di due anni da quando sei entrato a far parte del governo Trudeau, hai ammesso che ’quando entri nel negozio di alimentari e stai comprando la tua spesa, stai spendendo più che mai prima e te ne stai andando con meno che mai”.
Il leader conservatore ha poi dipinto uno scenario inquietante sull’attuale situazione economica del Paese, in particolare sulle difficoltà vissute dalle fasce meno abbienti della nostra società. “Adesso – continua la lettera aperta – le famiglie pagano in media 700 dollari in più all’anno per fare la spesa e milioni di canadesi sono costretti a fare ricorso alle banche del cibo. Un quarto dei bambini va a scuola a stomaco vuoto, nonostante tutte le promesse fatte in pompa magna di presunti programmi di sostegno alimentare per gli studenti. I canadesi stanno mangiando meno, stanno saltando pasti e acquisto alimenti meno salutari per poter arrivare a fine mese”.
Infine, l’affondo. “Singh – conclude la lettera – so che vuoi evitare le elezioni perché a febbraio raggiungerai i requisiti necessari per la tua pensione da 2.2 milioni di dollari finanziata dai contribuenti, ma è giunto il momento di mettere prima le persone e poi la tua pensione”.
Nel frattempo continuano ad arrivare notizie sconfortanti per il Partito Liberale. Nel distreto di LaSalle–Emard–Verdun, dove a metà settembre si terranno le elezioni suppletive, 52 funzionari hanno scritto una lettera al leader del Parttio Liberale nella quale dichiarano il loro rifiuto a partecipare alla campagna elettorale. I funzionari, di origine araba e di fede islamica, accusano il governo di continuare ad avere una posizione anti palestinese e troppo schierata con Israele.