Canada

$ 15 miliardi regalati
a chi non aveva diritto

TORONTO – L’Agenzia delle Entrate del Canada ti telefona se mancano “all’appello” 10 dollari (e se non paghi subito, scattano gli interessi) ma non ritiene utile recuperare $ 15,5 miliardi. Incredibile ma vero, tant’è che anche il “watchdog” delle finanze canadesi, il Parliamentary Budget Officer Yves Giroux, si è detto “sconcertato” nel sentire il capo della Canada Revenue Agency (CRA) affermare che non “valeva la pena” recuperare tutti quei soldi, cioè i 15,5 miliardi di dollari di potenziali pagamenti in eccesso del sussidio salariale Covid-19. In parole povere, soldi finiti nelle tasche di chi non aveva diritto a riceverli.

Parlando martedì alla Commissione Finanze del Senato, Yves Giroux – che era chief data officer e vicecommissario della CRA prima di assumere l’incarico di “watchdog” – ha criticato la sua ex agenzia per le opinioni espresse sui recuperi dei pagamenti in eccesso del Covid-19. “L’Agenzia delle Entrate non ritiene appropriato o conveniente perseguire il recupero di $ 15,5 miliardi di potenziali pagamenti in eccesso, il che è un po’ sconcertante quando il governo si trova di fronte ad un deficit”, ha detto Giroux riferendosi alla testimonianza del commissario della CRA, Bob Hamilton, che davanti ai parlamentari, alla fine di gennaio, ha detto che “non varrebbe la pena” tentare di recuperare ogni dollaro dei $ 15,5 miliardi nei pagamenti del Canada Emergency Wage Subsidy (CEWS) recentemente segnalati dal revisore generale, perché sostanzialmente la spesa non varrebbe l’impresa.

Nel corso della stessa audizione, Giroux ha affrontato anche altre questioni. Innanzitutto, ha detto che i canadesi non stanno ottenendo il livello di prestazioni previste da un servizio pubblico di “classe mondiale” e ha invitato il governo a “schioccare la frusta” sull’Employment and Social Development Canada (ESDC), evidenziando ritardi e problemi con l’assicurazione del lavoro, la sicurezza per la vecchiaia e i passaporti (tutti amministrati principalmente dall’ESDC), nonché il nascente accesso del governo federale al sistema informativo.

“Non abbiamo mai, o forse raramente, visto un tasso di disoccupazione così basso, eppure ci vogliono settimane e settimane perché le persone che richiedono l’EI ottengano la loro revisione”, ha citato come esempio. “Ci sono sacche di eccellenza, ma ci sono anche sacche, direi, di nonchalance nel servizio pubblico. Sono sopraffatti o qualcosa non va”, ha aggiunto.

E poi è tornato ad attaccare l’Agenzia delle Entrate. “Ogni volta che interagiamo con loro, riceviamo informazioni incomplete”, ha sottolineato Giroux, auspicando modifiche legislative in modo che “CRA smetta di nascondersi dietro la riservatezza dei contribuenti” come scusa per impedirgli di ricevere dati spersonalizzati.

Il “watchdog” ha poi espresso una certa frustrazione per il sistema di rapporto sui risultati dipartimentali del governo, secondo il quale le varie organizzazioni fissano obiettivi per se stesse e poi sono esse stesse a valutare, l’anno successivo, se li hanno raggiunti o meno. “Non sarei sorpreso – ha detto Giroux – se Passport Canada, che è stato sepolto dalle critiche nell’ultimo anno per i ritardi record nell’elaborazione delle richieste di passaporto, affermasse ‘una sorta di successo’ nel suo rapporto sui risultati dipartimentali, nonostante il disastro”. Come dire: non è che se la suonano e se la cantano?

Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay 

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