Canada

Budget, sondaggi… Trudeau
ancora in difficoltà
cerca di uscire dall’angolo

TORONTO – Si apre una nuova settimana di passione per l’esecutivo federale. Nei prossimi giorni l’agenda di governo sarà fittissima, tra la visita in Canada del presidente americano Joe Biden il 23 e il 24 marzo, la preparazione del budget federale che sarà presentato in parlamento il 28, e la controversa vicenda delle interferenze cinesi che continua ad avvelenare il clima politico nei corridoi del potere. Ad appesantire la situazione per il primo ministro continuano ad arrivare sondaggi che certificano le difficoltà del Partito Liberale a livello di consenso.

Ultimo in ordine di tempo è quello pubblicato da Nanos, l’istituto di ricerca che in questi mesi aveva registrato una sostanziale tenuta del partito di Trudeau a differenza delle altre agenzie demoscopiche. Ebbene, l’ultima rilevazione mette in luce come i liberali abbaino perso il 4,7 per cento delle intenzioni di voto, scendendo al 28,4 per cento. I conservatori restano stabili al 32,8 per cento, con quasi 4 punti percentuali di vantaggio sul partito del primo ministro. Trudeau registra una battuta d’arresto anche sulle preferenze dei canadesi per il ruolo di primo ministro: il leader liberale scende al 27,5 per cento, con un calo del 5,3 per cento rispetto all’ultima rilevazione.

Ma le difficoltà del primo ministro nei sondaggi sono un po’ la cartina tornasole del momento particolarmente delicato che sta vivendo il leader liberale dopo quasi otto anni di governo ininterrotto. La vicenda delle interferenze cinesi non ha solo infiammato il dibattito politico on il leader dell’opposizione Pierre Poilievre, ma ha anche incrinato i rapporti con Jagmeet Singh, leader dell’Ndp i cui voti sono fondamentali per la tenuta del governo grit. Singh, in particolare, aveva chiesto a più riprese la creazione di una commissione d’inchiesta per fare luce sulle ingerenze di Pechino nel processo elettorale del nostro Paese. Trudeau, invece, ha preferito nominare David Johnston nel ruolo di osservatore speciale, incaricandolo di indagare sulla vicenda e redigere un rapporto con delle conclusioni che il primo ministro ha già definito vincolanti. Poco, troppo poco per il leader dell’Ndp che in questa vicenda ha presentato le stesse richieste di Poilievre.

E in questo contesto rientra il discorso del budget. La Finanziaria 2023 sarà presentata alla House of Commons il prossimo 28 marzo, con l’Ndp che promette di non fare sconti, batte cassa su alcune richieste e minaccia di non appoggiare il provvedimento. Nel caso in cui i neodemocratici dovessero votare contro la Manovra, andremmo incontro alla crisi di governo e al voto anticipato, visto che i liberali non hanno abbastanza deputati per garantire la sopravvivenza dell’esecutivo.

Insomma, la situazione non è delle migliori, con il ministro delle Finanze Chystia Freeland che dovrà trovare la quadra tra esigenze di bilancio, piano di sostegno all’economia, misure anti recessione, lotta all’inflazione e rientro dal deficit di bilancio, che negli anni della pandemia di Covid-19 ha raggiunto livelli record.

La visita di Biden questa settimana sarà una boccata d’ossigeno per Trudeau, che almeno per un paio di giorni potrà sottrarsi dalle polemiche di casa nostra e impegnarsi con il presidente americano nella discussioni di temi ad ampio raggio come il sostegno all’Ucraina per l’invasione russa, le misure da adottare per combattere i cambiamenti climatici e il commercio, alla luce degli accordi del nuovo Nafta.

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