TORONTO – Parte dei manifestanti pro-Palestina, di fronte all’ordine del tribunale di smantellare il loro accampamento nel King’s College Circle dell’Università di Toronto, ieri mattina hanno iniziato a smontare le tende. Ma prima delle 6 di sera, termine ultimo per sgombrare il campus, hanno tenuto una manifestazione per ribadire il loro impegno a favore della Palestina.
Martedì sera il giudice della Ontario Superior Court Markus Koehnen ha emesso un’ingiunzione contro l’accampamento autorizzando la polizia a intervenire se i dimostranti non avessero lasciato il sito entro le 6 di ieri sera.
Non tutti gli studenti, almeno fino alle prime ore di ieri pomeriggio, avevano deciso di lasciare il campus. “Non sappiamo se ce ne andremo, è una decisione che stiamo prendendo… noi come comunità, come studenti che siamo stati in prima linea per oltre 63 giorni, stiamo ancora valutando cosa fare. Tutto ciò che facciamo, idealmente vorremmo che fosse basato sul consenso”, ha detto a CityNews Sara Rasikh.
Dal canto suo la polizia ha detto di essere determinata a far rispettare l’ordine ma non ha rivelato alcun piano operativo. Ieri mattina, gli agenti della polizia di Toronto sono stati visti affiggere l’ordinanza del tribunale sulla recinzione dell’accampamento.
Nella sua decisione il giudice Koehnen, afferma che, sebbene non vi siano prove che i partecipanti all’accampamento siano stati violenti o antisemiti, la protesta ha tolto all’università la capacità di controllare ciò che accade nel King’s College Circle.
Il rettore dell’università Meric Gertler ha accolto con favore la decisione e ha affermato che l’ordinanza impedisce a un gruppo di prendere il controllo dello spazio condiviso per promuovere una visione privando gli altri di condividere una visione opposta.
“Oggi abbiamo appreso che la Corte superiore di giustizia dell’Ontario ha accolto la richiesta dell’Università di un’ingiunzione per porre fine all’accampamento e restituire il Front Campus all’intera comunità”, ha scritto Gertler sul sito dell’ateneo.
La sentenza della corte ha affermato che l’università ha procedure in atto per considerare le richieste di disinvestimento e ha offerto ai manifestanti una procedura accelerata. I manifestanti, tuttavia, hanno affermato di non avere fiducia nella procedura, poiché si basa su raccomandazioni che il rettore dell’università può decidere di seguire o ignorare.
La manifestante Rasikh ha concluso dicendo che indipendentemente dal fatto che l’accampamento venga smantellato, continueranno a far sentire la loro voce. “L’accampamento si è dimostrato una tattica estremamente potente. Ci è servito per far sì che l’U of T venisse al tavolo delle trattative, per far pronunciare loro la parola ’Palestina’”, ha detto.
Intanto mentre la polizia è pronta a intervenire per far sgombare il campus, fino al momento in cui andiamo in stampa numerosi studenti filo-palestinesi non hanno ancora deciso di ammainare le bandiere palestinesi e alzare bandiera bianca.
Nella foto in alto, una bandiera palestinese sventola nel King’s College Circle della U of T