Canada

“Scuole in pericolo”, lockdown a Niagara:
la preoccupazione dei genitori,
il pensiero alle stragi in Usa

TORONTO – Tutte le scuole del Niagara Catholic District School Board (NCDSB) sono state messe in “lockdown”, stamani, a causa di una “minaccia” non rivelata dalla Polizia ma indirizzata, a quanto pare, agli studenti delle stesse scuole.

In un tweet pubblicato alle 12.13 di oggi, il Niagara Regional Police Service ha informato genitori e tutori degli studenti che un “individuo non identificato ha contattato il Provveditorato avanzando una minaccia ad una scuola cattolica non identificata della regione di Niagara”.

“La salute, la sicurezza e il benessere dei nostri studenti e del personale sono la nostra massima priorità. Per eccesso di cautela, il consiglio ha messo tutte le scuole in attesa ed al sicuro mentre la polizia indaga”, ha scritto il Provveditorato su Twitter e su Instagram, avvertendo in via diretta anche i genitori. Alle famiglie è stato chiesto di non andare a prendere i figli a scuola (si tratta di circa 20mila studenti). “Eventuali aggiornamenti verranno forniti tramite School Messenger”, ha scritto il NCDSB.

Poco dopo le due del pomeriggio, un nuovo tweet: “Le scuole rimangono in attesa e sotto osservazione. Le famiglie potrebbero vedere una presenza della Polizia in alcune scuole per abbondanza di cautela. Maggiori informazioni saranno fornite non appena disponibili”.

Preoccupatissimi, naturalmente, i genitori, anche per la pressoché totale mancanza di informazioni su quanto è successo veramente e di quale tipo di “minaccia” si sia trattato. “Come genitore, penso di avere il diritto di saper cosa è successo. Certe comunicazioni possono essere più specifiche e meno vaghe”, ha twittato Sonia. “Datemi più notizie oppure vengo a prendere mio figlio immediatamente”, ha scritto Ralphina. “Perché i nostri figli sono tenuti prigionieri? Non mi sento al sicuro sapendo che si trovano chiusi lì dentro mentre c’è un assassino a piede libero” ha twittato Martha, lasciando intendere che la “minaccia” potesse essere riconducibile a qualcuno che potrebbe avere annunciato una sorta di assalto alle scuole della zona di Niagara oppure ad una scuola in particolare, come purtroppo si è visto anche di recente nei vicini Stati Uniti.

Il pensiero di molti genitori è infatti andato alla strage compiuta alla fine di marzo alla Covenant School di Nashville, Tennesse, dove un’ex alunna di 28 anni, Audrey Elizabeth Hale, armata di due fucili e di una pistola, ha aperto il fuoco uccidendo 6 persone, tra cui 3 bambini, prima di essere a sua volta uccisa dalla Polizia: quella di Nashville è stata la 129ª sparatoria di massa negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno. E complessivamente, dal massacro nel liceo Columbine nel 1999 ad oggi, nelle scuole e nei college americani sono morte a causa di stragi di massa – vale a dire con quattro o più morti – almeno 175 persone. Più che comprensibile, dunque, l’apprensione dei genitori, oggi.

La presenza della Polizia, arrivata a presidiare le scuole subito dopo la “minaccia”, ha comunque confortato i genitori: “È una grande notizia”, ha twittato Tammy in riferimento all’intervento della Polizia, esprimendo però al tempo stesso una certa preoccupazione per il futuro. “Sono un po’ in apprensione per domani. Come posso mandare i miei figli a scuola senza avere la certezza che quella minaccia ci sia ancora?” ha chiesto.

Il Corriere Canadese ha contattato il Provveditorato, nel tentativo di avere maggiori dettagli, ma anche nel nostro caso non è stato possibile ricevere ulteriori informazioni su quanto accaduto.

Poco prima delle tre del pomeriggio di oggi, la Polizia di Niagara ha twittato di nuovo per assicurare ai genitori che l’investigazione in merito alla “minaccia” stava continuando e che gli agenti avrebbero continuato a presidiare le scuole.

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