Ontario

Scuole fatiscenti, servono $16.8 miliardi

TORONTO – L’arretrato di interventi di tipo strutturale nelle scuole dell’Ontario, da quando è in carica il governo Ford, è aumentato di un miliardo di dollari ed ha così raggiunto quota 16.8 miliardi. Sono informazioni, queste, rivelate dal ministro dell’Istruzione Stephen Lecce. “Bambini, insegnanti e operatori dell’istruzione sanno cosa vuol dire trascorrere la giornata in aule con infiltrazioni d’acqua dai soffitti o soffrire in aule bollenti – ha detto la critica all’Istruzione dell’NDP Marit Stiles – dalle caldaie rotte alle fontane da cui non è sicuro bere, i nostri figli stanno pagando il prezzo per la scelta del governo di Kathleen Wynne e Steven Del Duca di sotto finanziare le riparazioni scolastiche. Ora, dal momento che Doug Ford è così restio a spendere denaro per i nostri figli e le loro scuole, l’elenco delle riparazioni necessarie ignorate si sta allungando a un ritmo incredibile”.

Siamo giunti al punto in cui, secondo la Stiles, la sicurezza rimane ancora un miraggio e sedere sui banchi di scuola può risultare addirittura dannoso per la salute, in questo momento più che mai: le riparazioni mai fatte ai sistemi di HVAC rappresentano un problema pericoloso dato che il Covid-19 che si diffonde per via aerea prospera negli spazi chiusi. “I genitori sono preoccupati che la riapertura sicura delle nostre scuole sia in pericolo a causa dell’incapacità di questo governo di sistemare gli istituti e renderli affidabili – ha detto Stiles – sono preoccupati che le finestre che non si aprono e i sistemi HVAC obsoleti o rotti rendano le scuole non sicure”. Quel che è ancora più sorprendente, secondo la deputata provinciale endippina, è che nonostante il governo federale abbia allocato dei fondi durante la pandemia proprio per migliorare le infrastrutture e la ventilazione, Ford non abbia mosso un dito per mettere mano ai lavori arretrati.

Ma mentre da un lato viene lanciato il grido d’allarme per lo stato di manutenzione del tutto inadeguato degli istituti scolastici che dovrebbero riaccogliere nelle loro aule i ragazzi a settembre, dall’altro ieri il ministro Lecce ha anticipato un cambiamento dal punto di vista didattico che entrerà in vigore in autunno e interesserà più aree della matematica.

Gli studenti del grado 9 hanno finora frequentato corsi di matematica di livello “accademico” o “applicato”, una distinzione che secondo molti, discrimina i ragazzi provenienti da comunità emarginate. È stato dimostrato che lo streaming – in cui gli studenti devono scegliere di seguire un percorso “accademico” o “applicato” quando iniziano la scuola superiore – influisce in modo sproporzionato sugli studenti di colore e a basso reddito quando si tratta di tassi di diploma e la possibilità di frequentare un istituto post-secondario. Lecce ha definito questa, una “pratica sistemica, razzista, discriminatoria”. In realtà il problema inerente la preparazione dei ragazzi non si risolve con la sola eliminazione dei vari livelli ma con un miglioramento dei programmi.

I punti di vista sono diversi in proposito ma quel che suona stonato è il momento, la tempistica del governo della provincia nel fare questo annuncio. L’anno scolastico è agli sgoccioli, gli studenti non hanno più messo piede nelle aule da metà aprile e per quel che concerne il Covid, non si può ancora cantare vittoria. I pensieri che assillano i genitori, a poco più di due mesi dalla riapertura delle scuole sono tanti: i provveditorati saranno pronti? Avranno un piano serio? Le scuole saranno sicure? E la lista può continuare.

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