Ontario

Scuola, negoziati flop:
minaccia sciopero da lunedì

TORONTO – Ci risiamo. Lo stallo dei negoziati tra il Canadian Union of Public Employees (CUPE) e il governo dell’Ontario potrebbe significare che inizierà uno sciopero e lunedì gli studenti sono costretti a rimanere a casa. Il sindacato, che rappresenta 55.000 lavoratori dell’istruzione dell’Ontario, ha dato infatti ieri un preavviso di cinque giorni per potere astenersi dal lavoro. “Nonostante molti tentativi a tarda ora di raggiungere un accordo liberamente negoziato, i colloqui con il governo provinciale ancora una volta si sono interrotti”, ha affermato il CUPE.

Una notizia, quella di riprendere a scioperare, accolta con grande disappunto dal ministro dell’Istruzione Stephen Lecce che durante una conferenza stampa improvvisata a Queen’s Park ha affermato che “il governo è molto deluso dalla decisione non necessaria di scioperare”. “Siamo stati al tavolo dei negoziati in buona fede, dimostrando particolare attenzione nei confronti dei lavoratori meno pagati e verso i genitori per far continuare a frequentare la scuola ai propri figli. Eppure oggi hanno deciso, ancora una volta, di scendere in sciopero in tutta la provincia con un preavviso di cinque giorni”.

Gli assistenti educativi, bibliotecari e custodi aderenti al sindacato sono ancora in posizione di sciopero legale dopo che un mediatore il 17 ottobre ha rilasciato un rapporto “no board” attestando quindi che non era possibile raggiungere un accordo.

Bocche cucite durante i negoziati a porte chiuse su richiesta del mediatore sia da parte del CUPE che del governo ma ieri Lecce ha affermato che il ministero ha presentato “molteplici offerte migliori” che avrebbero aggiunto “centinaia di milioni di dollari in tutto il settore”.

Nel frattempo, la presidente dell’OSBCU Laura Walton ha affermato che l’offerta più recente del governo ai lavoratori includeva un aumento di $ 1 all’ora per ogni anno del contratto collettivo, che secondo lei porta a un aumento di circa il 3,59%. “Sia ben chiaro: questa è una vittoria per i lavoratori. Ma non è sufficiente. Non è neanche lontanamente ciò che meritiamo per la cura, lo sforzo e l’incredibile passione che mettiamo nel nostro lavoro”, ha affermato.

Gli aumenti in busta paga del sindacato sono ancora troppo alti per il governo che ha aumentato leggermente quelli proposti inizialmente. Ma tra l’11,7% e 2,5% per coloro che guadagnano meno di $ 43.000 e dell’1,5% per il resto della forza lavoro, c’è un divario enorme. A quanto pare incolmabile. Nessuna delle due parti è disposta a scendere a compromessi troppo grandi.

Ed ora, le speranze riposte in questi ultimi giorni di trattative, si sono sciolte come neve al sole. I lavoratori sono nuovamente pronti a incrociare le braccia: già il 4 novembre, nonostante il governo aveva approvato il Bill 28 che rendeva illegale gli scioperi, gli aderenti al CUPE avevano organizzato picchetti davanti agli uffici dei deputati provinciali e manifestazioni a Queen’s Park alle quali avevano aderito anche altri sindacati della provincia.

La strada verso il rinnovo del contratto appare ancora tutta in salita.

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