Toronto

Proteste a City Hall contro Tory,
anche Ford e Nunziata
contro le dimissioni

TORONTO – Il tradimento e la protesta, le dimissioni e il ripensamento, il calcolo politico che cozza contro l’orgoglio e la dignità. A volte la realtà supera la finzione e a City Hall, mentre viene scritto il nuovo capitolo del “Torygate”, troviamo tutti gli ingredienti che ci permettono di passare dalla – a volte – noiosa cronaca politica alla trama di un romanzo popolare. Ieri in consiglio comunale è iniziata la discussione dal budget da 16 miliardi e spiccioli che contiene l’aumento record delle tasse di proprietà e che rappresenta la prima manovra cittadina partorita dai nuovi poteri del sindaco.

Tutti gli occhi, ovviamente, erano per John Tory, sindaco dimissionario – almeno a parole – dopo lo scoppio dello scandalo a sfondo sessuale che ha portato lo stesso ex leader del Progressive Conservative ad annunciare il suo passo indietro: dimissioni che fino a questo momento non sono state ancora formalizzate e consegnate al City Clerk.

Durante la mattinata i lavori del consiglio comunale sono stati più volte interrotti dalle proteste di alcune persone che assistevano al dibattito, con la Speaker Frances Nunziata che è stata costretta ad allontanarle e con la presentazione del budget che è andata avanti a singhiozzo.

A questo punto la situazione sta diventando sempre più chiara. Tory, venerdì scorso, sembrava avesse deciso davvero di gettare la spugna a lasciare la carica che ricopre da più di otto anni. Con il passare dei giorni, evidentemente, il sindaco ha cambiato idea, o quanto meno la sicurezza iniziale è stata smorzata dal dubbio. Anche perché nelle ultime ore il drappello di fedelissimi – che chiedevano al sindaco di non dimettersi – è stato affiancato da numerosi esponenti politici di peso che hanno pubblicamente chiesto a Tory di ripensarci.

Ieri il premier dell’Ontario Doug Ford è stato abbastanza chiaro sulla questione. “Secondo me, non è il momento di cambiare”, ha detto Ford ai giornalisti mentre faceva un annuncio a Brampton. Ford ha espresso preoccupazione per la possibile futura elezione di un “sindaco di sinistra” a Toronto dopo le dimissioni di Tory: “Sarebbe un disastro per la città e ora non è il momento per un cambio di leadership”. Ford ha sottolineato come Tory abbia messo insieme il budget e per questo motivo dovrebbe esser lui stesso a portarlo a termine.

Toronto, secondo Ford, ha bisogno di stabilità e certezze, cose che un nuovo sindaco in questo momento non potrebbe garantire. Il premier, da parte sua, non ha commentato direttamente la vicenda, ha osservato che si tratta di una questione privata e la decisione di dimettersi spetta esclusivamente a Tory e alla sua famiglia. “Tory è un ottimo sindaco di Toronto: se arriva un sindaco di sinistra con questi nuovi poteri, beh: che Dio aiuti la gente di Toronto”.

Anche Frances Nunziata si è detta contraria all’ipotesi di dimissioni. La consigliera comunale italocanadese, insieme al collega James Pasternak, ha proposta una via d’uscita che farebbe contenti tutti: quella del congedo per un breve lasso di tempo.

“Credo che il sindaco dovrebbe prendere un congedo per un paio di mesi, passare un po’ di tempo con la sua famiglia e poi tornare con la mente lucida e prendere una decisione”, ha sottolineato Nunziata . “Sarà un disastro se si dimette. Penso che John Tory sia l’unico sindaco che potrebbe andare avanti nei prossimi quattro anni”.

Secondo Nunziata Tory ha commesso un “errore di giudizio” impegnandosi in una relazione con un membro dello staff, ma ha detto che “non è un buon motivo per dimettersi”.

“In passato ci sono stati altri politici che hanno fatto peggio e non si sono mai dimessi”, ha detto. “Non sto dicendo che sia OK la condotta di Tory, ma penso che sia sbagliato che il sindaco si dimetta”.

Una posizione, quella della Nunziata, condivisa da molti altri consiglieri comunali che sostengono il bisogno di continuità con il lavoro svolto da questa amministrazione cittadina.

Molto duro invece è stato ieri Gord Parks: secondo lui sarebbe un “oltraggio contro il popolo di Toronto” se Tory usasse il suo potere di veto sul bilancio. Perks, sulla questione delle dimissioni, non ha avuto alcun ripensamento rispetto alla posizione già espressa nei giorni scorsi: “Tory dovrebbe onorare il suo precedente annuncio e dimettersi dalla carica di sindaco”.

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