A volte c’è qualcosa di confortante nella rapacità commerciale americana. La “variante delta” e gli altri contorni della pandemia Covid hanno finora ucciso 725 mila cittadini Usa – continuando a mietere circa duecento vittime al giorno – ma l’opportunità ludica (e di guadagno) non è passata inosservata. La vita continua e dimostra che: “non tutto il male vien per nuocere (ai conti)”…
La bambola che appare qui sopra – “Lulu Achoo”, (dove “achoo” esprime in inglese il suono di uno starnuto, come l’eccì italiano) – è, negli States, in assoluto tra i giochi più ricercati da mettere sotto l’albero per il prossimo Natale. Lulu è una vittima interattiva. Quando non sta bene, il nasino e la fronte si illuminano di rosso per far vedere che ha la febbre. Starnutisce, tossisce e cerca di coprirsi la faccia con le manine. È anche possibile farle soffiare il naso, con tutti gli effetti sonori del caso, come illustra uno stomachevole filmino su YouTube (qui).
Il cuoricino di Lulu batte e può essere “auscultato” con lo stetoscopio giocattolo in dotazione, fornito ovviamente insieme al termometro per misurare la temperatura. C’è il fazzoletto per pulirle il nasino e un “tablet medico” con delle schede diagnostiche che permettono alla sua “mammina” di identificare il malanno e di curare la bambola a dovere. C’è anche il cucchiaino per darle la medicina (finta). Lulu, secondo la consuetudine Usa, è disponibile in diverse tonalità di pelle.
La bambola è sui listini di tutti i principali giocattolai americani a un prezzo che si aggira intorno ai $53 – circa €48. Amazon la offre in sconto a $40, ma con i costi di spedizione si torna comodamente in linea con i prezzi degli altri dettaglianti. Per farla arrivare in Italia costerebbe comunque altri $30. Potrebbe, nel caso, anche essere un’idea investire in una scorta di pile per evitare una tragedia domestica il giorno in cui il cuore di Lulu dovesse smettere di battere…
Nota Design esce con la collaborazione di Intesa SanPaolo