Canada

News, i giovani si affidano al web
ma i giornali di carta resistono

TORONTO – È vero che il mondo è cambiato e che le notizie “viaggiano” on line: ma è altrettanto vero che i giornali (quelli di carta, per intenderci) resistono. E quelli comunitari, come il nostro, riescono a “tenere botta” quanto quelli mainstream.

Non lo diciamo noi. Lo rivela un nuovo studio, frutto di un sondaggio effettuato dalla Maru Public Opinion su un campione di 1.517 canadesi e pubblicato ieri.

Andiamo con ordine. Lo studio mostra che le fonti dalle quali attingono i “consumatori di notizie” variano in modo significativo in base alla fascia di età. Vediamo come, secondo quanto riportato da CityNews.ca che ieri ha pubblicato i contenuti dello studio. L’82% delle persone nella fascia 18-34 anni legge notizie ogni giorno: il 35% lo fa sui social media Facebook e Instagram, il 30% sui siti web di notiziari televisivi, il 24% sui siti web di giornali, il 23% su Twitter, il 21% in tv, il 20% su Tik Tok, il 17% attraverso i “lanci” di Google.

Anche nella fascia d’età 35-54 anni, l’82% “consuma” notizie quotidianamente, ma le percentuali delle fonti utilizzate cambiano: il 36% guarda il telegiornale in tv, il 35% consulta siti web di giornali, il 32% siti di notiziari televisivi, il 29% segue emittenti televisive dedicate solo a notizie economiche, il 27% naviga sui social media come Facebook e Instagram, il 22% ascolta notiziari radiofonici, il 17% guarda i “lanci” di Google.

E la carta? Eccola. Dai 55 anni in su, è il 93% a cercare notizie ogni giorno, in questo modo: il 67% in tv, il 39% su emittenti televisive dedicate solo a notizie economiche, il 32% con i notiziari radiofonici, il 29% su quotidiani a pagamento oppure in abbonamento, il 29% sui siti web dei giornali, il 26% sui giornali comunitari, il 26% sui siti di notiziari televisivi. Nonostante l’invasione di informazione sul web, dunque, un’ampia fetta dei lettori adulti resta fedele al giornale di carta, sia esso mainstream (i “grandi” quotidiani nazionali) sia esso comunitario. A maggior ragione in un Paese come il Canada, estremamente multietnico, dove le tantissime comunità hanno una sola possibilità di leggere notizie di loro interesse nelle lingue d’origine: i giornali comunitari, con i loro siti web e le loro pagine sui social network.

Prescindendo dall’età, i dati cambiano ancora. Prendendo in considerazione tutte le fasce insieme, infatti, emerge che il 45% guarda il telegiornale serale, il 29% segue il sito web di un quotidiano, il 29% il sito web di uan tv, il 29% una stazione televisiva dedicata a notizie economiche, il 26% i social media come Facebook e Instagram, il 24% i notiziari radiofonici e, infine, il 14% trova le notizie su Twitter.

Ma attenzione: a produrre la stragrande maggioranza dille notizie reperibili sui social network sono proprio i giornali cartacei che poi le pubblicano sui propri siti web e le rilanciano su Facebook e Twitter. La stragrande maggioranza dei lettori di tutte le età, quindi, in realtà legge notizie “prodotte” dei giornali, prevalentemente quelli cartacei e, in seconda battuta, televisivi – radiofonici – web.

Purtroppo, sugli stessi social network compaiono anche le famigerate fake news, in questo caso non redatte dai giornalisti professionisti della carta stampata, radiofonica, televisiva o web ma lanciate in rete da personaggi che si improvvisano tali. E tavolta, soprattutto per i più giovani, è difficile distinguere tra fantasia e realtà. Meglio affidarsi alla vecchia e sana carta. Con quella, si va sul sicuro.

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