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Claudi, il funzionario-eroe
rimasto a Kabul

KABUL – Mentre le ambasciate di tutti i Paesi del mondo chiudevano e i diplomatici si davano alla fuga, lui è rimasto lì, in mezzo al caos, fra la gente disperata di Kabul. E le foto che l’hanno immortalato mentre prende in braccio un bambino per portarlo in salvo all’aeroporto, hanno fatto il giro il mondo.

Tommaso Claudi, l’ultimo funzionario dell’ambasciata italiana rimasto all’aeroporto di Kabul dopo il ritorno dei talebani in Afghanistan, è impegnato da giorni nelle operazioni di evacuazione dei suoi concittadini nella capitale afghana. Ma nessuno lo sapeva fino a quando quelle foto sono finite in “rete”: si vede lui, caschetto a tracolla e giubbotto antiproiettile, che si accovaccia su un muro per prendere di peso un bambino di 7 o 8 anni e portarlo in salvo dalla parte dell’aeroporto presidiata dai militari statunitensi.

Una di quelle foto è stata postata su Facebook anche dal Ministro degli Esteri, Luigi di Maio: “A Kabul, davanti a una situazione drammatica, il nostro Console Tommaso Claudi è fino all’ultimo secondo utile in prima linea per aiutare il popolo afghano, insieme ai nostri militari – si legge nel post (riprodotto in alto) del ministro italiano – . L’Italia non vi volterà le spalle. Grazie Tommaso, siamo tutti orgogliosi di te, del lavoro che stai facendo senza sosta, con amore e dedizione”. E sempre Di Maio, in un post della scorsa settimana, aveva già segnalato l’eroismo di Claudi. “Se stiamo riuscendo a riportare a casa i nostri connazionali e gli afghani che hanno collaborato con il nostro Paese lo dobbiamo anche a persone come Tommaso Claudi. Il nostro Console a Kabul. Il suo impegno in una situazione d’emergenza, davanti a difficoltà evidenti, è una prova di grande amore per l’Italia”, aveva scritto il ministro degli Esteri su Facebook.

“Abbiamo purtroppo dovuto assistere a scene drammatiche, ma siamo riusciti in condizioni di assoluta emergenza a riportare a casa i nostri connazionali e alcuni dei nostri collaboratori afghani che in questi anni ci hanno consentito di operare in un contesto difficile – ha poi raccontato Claudi all’agenzia italiana Ansa – . In Afghanistan stiamo assistendo a una grande tragedia umanitaria e tutti stiamo dando il massimo mettendoci tutto il cuore e la professionalità di cui siamo capaci”.

Ma chi è Tommaso Claudi? 31 anni, originario di Camerino in provincia di Macerata (Marche), due lauree, una in Linguistica a Pavia, la seconda in Relazioni Internazionali alla Cattolica di Milano, Claudi è stato nominato, nel settembre del 2017, segretario di legazione in prova alla carriera diplomatica, e confermato in ruolo dal 5 giugno 2018. Qualche mese dopo, nel gennaio del 2019, è arrivato come secondo segretario commerciale a Kabul.

Il funzionario non è l’unico italiano rimasto a Kabul. Sono là, naturalmente, anche i Carabinieri del Tuscania che ieri sono riusciti a mettere in salvo le attiviste della onlus italiana “Pangea”. Ma l’attenzione adesso è tutta su di lui, Claudi, forse anche perché da un funzionario statale non ci si aspetta, in genere, un eroismo simile. E quella foto riempie d’orgoglio il Belpaese. “Una foto – si legge in uno dei commenti su Facebook – che rende fieri essere Italiani. Complimenti davvero al nostro Console Tommaso Claudi che preferisce sporcarsi le mani sul campo anziché stare seduto dietro una scrivania”.

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