Canada

Il Canada ha bisogno di 500mila lavoratori per l’edilizia

TORONTO – Risolvere l’annosa carenza di lavoratori edili sarà fondamentale per aumentare l’offerta di alloggi: la crescente mancanza di manodopera nel settore edile è citata dalla Canada Mortgage and Housing Corp. come uno dei tre fattori che contribuiscono a tempi di costruzione più lunghi, in un rapporto sull’offerta immobiliare pubblicato il mese scorso; i lavoratori vanno in pensione più velocemente di quanto vengono sostituiti; e questa sfida è stata aggravata dalla pandemia, quando alcuni lavoratori edili hanno cambiato carriera o sono andati in pensione prematuramente invece di tornare nel settore al momento della riapertura dell’economia.

Jordan Thomson, senior manager della consulenza infrastrutturale presso KPMG in Canada, spiega che l’industria si trova ad affrontare la duplice sfida di sostituire i lavoratori in pensione e, allo stesso tempo, di cercare di far crescere il settore per soddisfare il crescente bisogno di case del Canada.

Kevin Lee, CEO della Canadian Home Builders’ Association, stima che il 22% dei lavoratori dell’edilizia residenziale andranno in pensione nel prossimo decennio. Sebbene la carenza di manodopera sia una sfida continua, ha affermato, i suoi effetti sono stati in qualche modo modificati nell’ultimo anno poiché gli elevati costi di finanziamento hanno portato ad un rallentamento della domanda da parte di potenziali acquirenti di case in molti mercati. Ma ha detto che una ripresa potrebbe portare a “maggiore tensione” sul settore. “Una volta che le persone saranno in grado di permettersi di comprare e muoversi ed il mercato inizierà ad invertirsi, a quel punto vedremo davvero la carenza di manodopera diventare sempre più grave”, ha detto Lee.

Secondo un rapporto del vicecapo economista della RBC, Robert Hogue, il Canada potrebbe aver bisogno in media di più di 500.000 lavoratori edili aggiuntivi per costruire tutte le case che saranno necessarie da qui al 2030. Il rapporto, intitolato “The Great Rebuild”, prevede che il ritmo della costruzione di alloggi in Canada dovrebbe aumentare di quasi la metà solo per soddisfare la futura crescita demografica. Hogue ha offerto sette idee per risolvere la carenza di alloggi in Canada, la prima delle quali è espandere in modo aggressivo il bacino di manodopera del settore edile, affermando che “tutte le strade dovrebbero essere perseguite per far sì che più persone lavorino nel settore”, tra cui dare priorità alle competenze edili tra i nuovi immigrati, fissare obiettivi “ambiziosi” per le iscrizioni alle scuole professionali qualificate ed incentivare i lavoratori edili più anziani a rimanere nella forza-lavoro più a lungo. “Dobbiamo costruire molto di più”, ha detto.

Il bilancio federale presentato martedì riconosce che la carenza di manodopera qualificata contribuisce alle “barriere strutturali radicate” che frenano l’offerta di nuove abitazioni ed aumentano le pressioni sull’accessibilità economica. Il governo federale ha infatti affermato che incoraggerà più persone ad intraprendere una carriera nei mestieri qualificati e abbatterà le barriere al riconoscimento delle credenziali straniere, in particolare per i lavoratori edili, sottolineando altresì la creazione di opportunità di apprendistato “per formare e reclutare la prossima generazione di lavoratori qualificati”.

Mentre alcune strategie in fase di sviluppo, come quella del governo federale, sono orientate al lungo termine, dare priorità agli immigrati con un background qualificato potrebbe dare al settore una spinta più rapida, ha affermato Mary Van Buren, presidente della Canadian Construction Association. Trovare soluzioni è vitale non solo per la necessità immediata – l’associazione in questione ha 52.000 offerte di lavoro attive – ma per aiutare il Canada a competere con altri Paesi per i lavoratori qualificati. Van Buren ha infatti osservato che il Canada non è il solo a cercare di risolvere la carenza di manodopera nel settore edile: “Gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, il Giappone, l’Italia, la Francia stanno affrontando una sfida simile e tutti, tranne il Giappone, dipendono fortemente dall’immigrazione”.

Fonte: The Canadian Press

Foto di Jeriden Villegas dan Unsplash

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