TORONTO – Finora è una boccata “d’aria fresca”, qualcuno con cui tutti i canadesi possono facilmente identificarsi, se lo desiderano: una persona intrisa di principi, animata da un’ideologia altruistica, un record di servizio alla struttura ed alla cultura di un sistema universale collettivo, e dedicata ad una sensibilità comune per un senso di responsabilità contemporaneamente abbinata al merito ed alla compassione per coloro che falliscono.
Come avrete intuito, mi riferisco all’Arcivescovo di Toronto, Francis Leo, che presto sarà elevato al rango di Cardinale, l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione. Nessun’altra giornata avrebbe potuto essere più adatta per quella cerimonia. L’Arcivescovo è un modello esemplare per quanti venerano le qualità umanizzanti della maternità, dell’educazione e della cura, incarnate dalla Vergine Maria (leggete un breve riassunto da Wikipedia, qui).
Per i non religiosi, Michelangelo Buonarotti, l’uomo per eccellenza del Rinascimento che trasformò la pietra in vita (o, come si dice abbia detto, “io scheggio la pietra che imprigiona la Vita”), riteneva che la Beata Madre Maria fosse l’incarnazione della vita terrena, come potrà attestare chiunque abbia visto la sua creazione: La Pietà (nella foto qui sotto, di Juan M. Romero da Wikipedia.com).
L’Arcivescovo Leo, con la sua stessa esistenza – senza pretese, ma concentrato sull’obiettivo – ha suscitato aspettative per una comunità che desidera una leadership assertiva in un ambiente socio-politico in cui individui tutt’altro che eccezionali si piegano al vento spingendo gli attivisti verso gli obiettivi del momento. Potrebbe essere ingiusto nei suoi confronti e nei confronti dei suoi predecessori parlare in questi termini; non c’è alcunché di offensivo sottinteso.
Detto questo, “da chi ha ricevuto molto, molto ci si aspetta”. L’ex senatore Basile Giordano, eletto al Parlamento italiano dalla circoscrizione elettorale del Nord America, ed ex parrocchiano di “Padre Leo” quando quest’ultimo prestava servizio nella sua nativa Montreal, era raggiante di orgoglio e di trepidazione quando Francis è stato insediato come Arcivescovo di Toronto: “è papabile”, mi diceva.
Chi lo sa? Come dicono i cattolici, “il Signore opera in modi misteriosi”. La comunità italocanadese della GTA, o di Montreal, potrebbe voler tifare per chi considera “uno di loro”. Quando è emersa la notizia dell’annuncio, un programma prestabilito prevedeva che l’Arcivescovo fosse il celebrante principale della Messa per commemorare il centenario della fondazione della Chiesa dedicata a Santa Teresa, situata su Tenth street, nel sud di Etobicoke.
La parrocchia serve tre grandi popolazioni di immigrati europei, quasi uguali numericamente, provenienti dall’Italia, la Polonia e l’Ucraina. Io non ero presente, ma il nostro ufficio è stato inondato di chiamate da parte di persone della comunità [slava] polacca che esprimevano entusiasmo per il fatto che gran parte della messa e dell’omelia e il ricevimento dopo la messa erano state condotte in perfetto polacco.
La fiduciaria del TCDSB per la zona, Teresa Lubinski (nella foto sopra, con l’Arcivescovo Leo / foto fornita dalla famiglia Lubinski), ha dichiarato: “Penso che la Messa sia stata condotta con un linguaggio straordinario e impeccabile. Ha toccato tutti con le metafore del Messaggio in tre lingue diverse. Si tratta di un uomo del popolo, così simile ad uno dei suoi predecessori, Giovanni Paolo II. Il tutto girava intorno alla speranza ed all’aspirazione. Gente come il vescovo Leo sono persone così diverse da quelle le cui azioni e strategie vengono coperte di critiche.”
Altre due parrocchie hanno annunciato che avranno il futuro Cardinale come celebrante nella loro chiesa. Non saranno le uniche.
Qui sotto e nella foto in alto, la Messa in Etobicoke (foto fornite dalla famiglia Lubinski)