Canada

Legault fa cappotto in Quebec:
vinti 90 seggi su 125,
larga maggioranza

TORONTO – Tutto secondo copione. Francois Legault, alla guida della Coalition Avenir Quebec, trionfa alle elezioni provinciali allargando la sua base parlamentare e garantendosi altri quattro anni di governo nella provincia francofona.

Il partito del premier uscente, dato come favorito da tutti i sondaggi delle ultime settimane, conquista 90 dei 125 seggi disponibili e rafforza la sua posizione, indebolendo le forze politiche d’opposizione che avranno davvero vita dura nella prossima legislatura nell’Assemblea provinciale.

Nella sostanza Legault è stato in grado di assorbire le varie istanze indipendentiste, separatiste e autonomiste in Quebec, con un programma che prevede la difesa delle prerogative della provincia francofona all’interno della confederazione canadese.

Come era già successo dopo le elezioni del 2018, anche in questo caso durante il suo discorso di vittoria, Legault ha pronunciato alcune parole in inglese.

“Quando dico che i quebecchesi formano una grande Nazione intendo tutti i quebecchesi di tutte le regioni, di tutte le età, di tutte le origini. Sarò il premier di tutti i quebecchesi”, ha detto Legault, che tra l’altro ha vinto nel suo distretto elettorale di L’Assomption con un abbondante 58 per cento.

Definendolo “il più grande dovere come premier”, Legault ha anche parlato direttamente alla sua base francofona, indicando tra le sue priorità nella futura agenda di governo la protezione della lingua francese che – ha avvertito – “è sotto attacco nella provincia”.

“E che ci piaccia o no, il futuro del francese dipende in gran parte dalla nostra capacità di integrare in francese coloro che hanno recentemente scelto di costruire il loro futuro in Quebec”, ha aggiunto, in riferimento ai nuovi arrivati nella provincia. Un riferimento non affatto casuale, visto lo scivolone fatto dal suo ministro dell’Immigrazione uscente Jean Boulet, che nell’ultima settimana di campana elettorale l’aveva sparata grossa proprio contro gli immigrati. “Il 90 per cento dei nuovi arrivati – aveva detto – va a vivere a Montreal, non lavora e non parla il francese”.

Una gaffe, quello dell’esponente della maggioranza, che poteva costare caro al partito del premier uscente. In ogni caso, gli elettori hanno premiato ancora una volta Legault.

La vittoria della Coalition Avenir Quebec non stata affatto una sorpresa. Negli ultimi mesi tutte le indagine demoscopiche avevano indicato un alto livello di consenso attorno al premier Legault mentre nei 36 giorni di campagna elettorale i sondaggi avevano addirittura registrato una netta accelerazione del partito nei confronti degli avversari.

Legault, stando ai risultati ufficiali, ha nettamente aumentato la forza del suo partito nell’Assemblea Nazionale con 90 seggi vinti, rispetto ai 74 seggi che aveva conquistato nelle elezioni del 2018: siamo di fronte alla maggioranza parlamentare più forte in Quebec dal 1989, quando il Partito Liberale di Robert Bourassa portò nel parlamento provinciale ben 99 deputati.

I liberali sono rimasti indietro al secondo posto con 22 seggi, per lo più dentro e intorno all’isola di Montreal, mentre Quebec Solidaire ha vinto in 11 distretti.

Il Parti Quebecois ha conquistato solamente tre seggi mentre i conservatori del Quebec sono rimasti completamente a bocca asciutta.

Allo scioglimento dell’Assemblea legislativa, il CAQ aveva 76 dei 125 seggi della legislatura (a causa di elezioni suppletive), mentre i liberali ne avevano 27, il Quebec Solidaire ne aveva 10 e il Parti Quebecois 7, il Partito Conservatore del Quebec deteneva un seggio e c’erano 4 Indipendenti.

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