ROMA – Sette anni fa, Matteo Renzi gli fece le scarpe e restò celebre il suo “Enrico stai sereno” indirizzato al premier che fu ‘rottamato’ e sostituito proprio dall’attuale leader di Italia Viva. Oggi, Enrico Letta (nella foto, con Renzi nel 2014) si prende la rivincita: con ben 860 sì, 2 no e 4 astenuti è stato eletto nuovo segretario del Partito Democratico.
“Grazie a Nicola Zingaretti, con cui c’è amicizia e sintonia, grazie a Nicola per avermi cercato. Lavoreremo insieme nel Pd. Porteremo avanti il tuo lavoro” ha twittato Letta subito dopo l’assemblea del partito svoltasi ieri al Nazareno.
Era stato proprio Zingaretti ad aprire la crisi nel Pd, con le sue dimissioni-choc: “Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, si parli solo di poltrone e primarie quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni. Spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli”, aveva detto. E poi aveva cercato proprio Letta, per convincerlo a prendere la guida del partito. L’ex premier ha accettato e torna, così, all’ovile dopo sette anni di insegnamento a Parigi.
Nel suo intervento all’assemblea del Pd, Letta ha rivolto un pensiero “al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro” durante la pandemia di Coronavirus, ha sottolineato l’importanza di ridare dignità alla rappresentanza femminile nel partito e ha annunciato l’intenzione di spingere il governo di Mario Draghi a dar vita alla normativa dello Ius Soli e ad abbassare l’età del voto a 16 anni. “Dobbiamo allargare la fascia di peso dei giovani nella nostra società”, ha detto.
Sugli avversari politici (da molti, trasversalmente, ha incassato gli auguri di buon lavoro) non è mancata una stoccata alla Lega: “Il governo di Mario Draghi è il nostro governo. È la Lega che deve spiegare perché lo appoggia, non noi”.