La protesta

Green Pass obbligatorio,
migliaia in piazza in Italia

ROMA – Dai “no vax” ai “no pass”. In Italia, il mirino della protesta anti-restrizioni si sposta verso il certificato vaccinale che diventerà obbligatorio, per fare praticamente qualsiasi cosa, a partire dai primi giorni di agosto, secondo l’ultimo decreto del Governo Draghi. Ma la sostanza della “rivolta” non cambia: “Non siamo cavie e non ci faremo somministrare un vaccino sperimentale”, è il succo della filosofia dei manifestanti che sabato, in migliaia, sono scesi in piazza in 81 città italiane per dire “no” al Green Pass, dopo l’ultimo decreto del Governo Draghi che estende l’obbligo del certificato vaccinale per attività come sedersi al ristorante, entrare in palestra o partecipare a fiere ed eventi.

Da Roma a Milano, da Napoli a Firenze e Genova, i manifestanti – auto-organizzati, con la mascherina abbassata e senza distanziamento – hanno protestato gridando “libertà, libertà” e intonando slogan contro le misure anti-Covid considerate “liberticide”.

A Roma si sono registrate tensioni tra polizia e manifestanti, mentre a Milano in corteo sono spuntate stelle di David e svastiche associate al certificato verde che, secondo i manifestanti, non sarebbe altro che “uno strumento da regime per reprime le libertà fondamentali”. Su molti cartelli esibiti dai manifestanti, infatti, campeggiavano analogie tra la discriminazione dei non vaccinati e quella subita dagli ebrei. “Non vaccinati = ebrei” si leggeva su un manifesto a forma di stella di David, mentre su un altro il green pass era paragonato a una svastica.

Assenti tutti i partiti rappresentati in Parlamento. Fra le sigle presenti alle manifestazioni, solo quelle degli Animalisti Italiani e dei movimenti di estrema destra Forza Nuova e CasaPound.

Un’ulteriore mobilitazione è prevista per mercoledì 28 luglio ad opera del “Comitato Libera Scelta” , mentre oggi torna in piazza a Roma un altro movimento, #IoApro, nato durante la pandemia per chiedere lo stop alle misure restrittive anti-Covid. La manifestazione è in programma alle ore 15 a piazza Montecitorio. “Green Pass? No, grazie” è lo slogan del sit-in che è stato preavvisato in Questura (aggiornamento).

In Italia entra dunque in vigore il Green Pass, che dal 6 agosto sarà obbligatorio per sedersi al ristorante e nei bar al chiuso, ma anche per grandi eventi, cinema, palestre, stadi, concorsi pubblici: si potrà ottenere con una dose di vaccino (e naturalmente con due), un tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti o la certificazione della guarigione dall’infezionoe da Covid-19.

Quello europeo, invece, già in vigore, viene rilasciato solo dopo due dosi di vaccino o con il certificato di guarigione o il tampone negativo (tutte le informazioni sono sul sito del Governo: https://www.dgc.gov.it/web/).

E per chi ha fatto il vaccino in un Paese straniero, cone gli Italiani all’estero? A porre la domanda al Governo, con una interrogazione al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è l’onorevole Fucsia Fitzgerald-Nissoli, deputata di Forza Italia per la Ripartizione Nord e Centro America.

“Il Governo – spiega l’onorevole Nissoli – indica le modalità di funzionamento del Green Pass per i vaccinati, ma gli Italiani all’estero che hanno fatto il vaccino nel Paese di residenza come potranno vedere riconosciuta la validità del loro vaccino? Per avere indicazioni concrete ho depositato una interrogazione al Ministro degli in cui ho chiesto di fornire indicazioni certe se agli italiani iscritti all’Aire e vaccinati nello Stato estero di residenza sia riconosciuta valida la certificazione di avvenuta vaccinazione così come rilasciata dalle competenti autorità estere e se questa possa essere usata come il Green Pass. E qualora non vi fosse tale automatismo, ho chiesto di indicare come ottenere il riconoscimento di tali vaccinazioni estere”.

Inoltre, la parlamentare ha chiesto anche “di dare indicazioni chiare su come gli iscritti AIRE possano accedere al programma vaccinale per fare la seconda dose di vaccino in Italia, qualora avessero già fatto la prima dose all’estero. Auspico che si faccia presto chiarezza in modo che i connazionali possano orientarsi in maniera adeguata”.

Alla richiesta, stando a quanto si è appreso, dovrebbe seguire una circolare destinata a fare chiarezza sulla situazione degli Italiani all’estero che si sono vaccinati e quindi dovrebbero poter ottenere il Green Pass come i loro connazionali in Italia.

Nella foto, un momento della manifestazione contro il Green Pass svoltasi sabato a Roma (screenshot dalla diretta Facebook di Local Team, ripreso dall’agenzia di stampa CNMNG)

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