Canada

La cittadinanza canadese? “No, grazie…”
Richieste crollate dal 75% al 45%
E la residenza permanente
per molti resta un miraggio

TORONTO – L’idillio Canada-immigrati è finito. Lo dicono i numeri. L’Institute for Canadian Citizenship afferma infatti che i dati di Statistics Canada indicano un calo del 30% nell’adozione della cittadinanza dal 2001. Vediamo in che misura: nel 2021, solo il 45,7% dei residenti permanenti che risiedevano in Canada da meno di dieci anni è diventato cittadino. Un crollo, rispetto al 60% del 2016 ed al 75,1% del 2001.

L’amministratore delegato del gruppo, Daniel Bernhard, definisce il calo “allarmante” e sostiene che dovrebbe servire da “campanello d’allarme” per migliorare l’esperienza che i nuovi arrivati ​​hanno in Canada.

StatCan non spiega i motivi del calo, ma Bernhard indica come possibili fattori il costo della vita e le prospettive di lavoro del Paese. “Ci sono una miriade di problemi – spiega Bernhard – ma alla fine ciò che sta cambiando è che le persone hanno deciso di essere meno interessate ad essere ‘Team Canada’ “. E secondo Bernhard il declino influisce sulle prospettive economiche e sociali a lungo termine del Paese. “È un problema per tutti noi che abbiamo a cuore la futura prosperità ed il dinamismo del Canada”, dice, aggiungendo: “Dobbiamo risolvere questo problema per il futuro del nostro Paese”.

Il governo federale, com’è noto, ha affermato di voler aumentare l’immigrazione aggiungendo 1,45 milioni di residenti permanenti nei prossimi tre anni, a partire da 465.000 nel 2023 e aumentando a 500.000 nel 2025. Ma è il classico caso in cui “la mano destra non sa cosa fa la sinistra”, dal momento che il percorso per ottenere anche solo la residenza permanente – come ogni nuovo immigrato ben sa – è a dir poco un’odissea: infinite ed interminabili pratiche burocratiche, spesso ai limiti della logica e per buona parte incomprensibili, come è facile constatare consultando la sezione IRCC (Immigration, Refugees and Citizenship Canada) del sito del governo federale all’indirizzo www.canada.ca/en/immigration-refugees-citizenship.html …mille paletti che mettono a dura prova anche il più tenace degli “aspiranti canadesi”. Un percorso che, oltretutto, non dà nessuna garanzia di permanenza nemmeno ai lavoratori più qualificati, specie se provengono da Paesi (come l’Italia) che non godono di “programmi speciali”.

È inevitabile che, poi, gli aspiranti immigrati scelgano altri Paesi, più accoglienti. Ed è probabile che chi la residenza permanente l’ha già ci pensi due volte prima di diventare cittadino. Perché – guardando i numeri – è evidente che, oggi, “Welcome to Canada” è solo una bella favola alla quale non crede più nessuno.

Foto di tookapic da Pixabay

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