Il Commento

Justin Trudeau se n’è andato! E ora?

TORONTO – Non ho l’abitudine di riversare disprezzo su persone che non fanno più parte delle nostre vite, non importa quanto forte possa essere la tentazione, specialmente nei confronti di alcune di esse. Due questioni riguardanti l’annuncio di Justin Trudeau (nella foto sopra, dalla sua pagina Twitter X – @JustinTrudeau) nel lasciare la leadership del partito e del governo suscitano, comunque, una legittima riflessione.

Innanzitutto, è notevole che osservatori politici e sondaggisti esperti, quando è stato chiesto quale sarebbe stata l’eredità di Trudeau, abbiano dovuto pensarci prima di trovare queste gemme: (a) la gestione di successo della prima presidenza Trump, (b) la guida del Canada attraverso la pandemia e (c) il mantenimento dell’impegno del Canada in una politica di lotta al cambiamento climatico.

Devono non aver letto gli editoriali pubblicati, non più tardi di lunedì mattina, dagli opinionisti di Postmedia e distribuiti tramite i giornali dello stesso gruppo. Sono brutali e spietati.

In secondo luogo, dopo due mesi di proteste da parte di Trudeau e dei suoi sostenitori per ribadire che lui, Justin, è davvero il miglior candidato per promuovere gli interessi e l’agenda del Canada sulla scena nazionale e globale, lo stesso leader ha ammesso che tali programmi e/o proposte potrebbero in effetti essere promossi meglio da qualcun altro. Inoltre, sta sacrificando la sua agenda personale per il più grande e glorioso interesse del Canada. Hmmmm.

In terzo luogo, nell’annuncio, ha dedicato una quantità smisurata di tempo alla “minaccia” che Pierre Polievre rappresenta per il Canada, ed al fatto che invece lui, Trudeau, è un gentiluomo per essersi rifiutato di dire cose negative riguardo all’ex vice primo ministro Chrystia Freeland.

Si è tentati di suggerire che potrebbe conservare un riassunto dei suoi successi per condividerlo in un altro momento, quando i sentimenti potrebbero non essere così intensi. Teniamo presente che è al potere dal 2015. Nei primi quattro anni dei suoi tre mandati, ha goduto di completa autorità e di un governo di maggioranza senza vincoli. Nessun tiranno al mondo potrebbe sperare in una maggiore legittimità.

La grande sfida internazionale del suo secondo mandato è stata l’epidemia internazionale di Covid, quando il mondo è passato dalla “preoccupazione” al panico, alla paranoia, all’iperbole ed infine all’indifferenza. Le vere iniziative sono arrivate da fuori dai nostri confini. Per quanto riguarda il cambiamento climatico, dopo le pacche sulle spalle autocelebrative degli ideologi, gli incendi boschivi in ​​Canada, e principalmente nel Canada occidentale, hanno riversato nell’atmosfera più gas serra di quanti le politiche sul cambiamento climatico potessero sperare di mitigare.

Infine, qual è l’obiettivo di Trudeau nell’affermare che Pierre Polievre è ora l’unica alternativa per tutti coloro che guardano l’annuncio che sottolinea la partenza del premier uscente?

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