TORONTO – Elezioni anticipate più vicine. Ieri Jagmeeth Singh, attraverso un video postato su X, ha annunciato la rinuncia al patto di legislatura siglato con Justin Trudeau nella primavera del 2022. L’accordo, ricordiamolo, prevedeva la garanzia data dal leader neodemocratico al primo ministro dei voti necessari per sopravvivere a un’eventuale mozione di sfiducia in cambio di una lunga lista di misure da includere nelle Manovre da qui al 2025. Con il patto in vigore, in sostanza, l’esecutivo sarebbe andato avanti fino al voto in programma nell’ottobre del 2025. Ieri, il colpo di scena: Singh ha annunciato la fine dell’accordo e ha apertamente lanciato la sfida al leader conservatore Pierre Poilievre in vista del prossimo appuntamento alle urne.
Singh afferma di aver deciso di tagliare i legami con il partito di governo prima della sessione autunnale del parlamento perché pensa che i liberali siano “troppo deboli” e “troppo egoisti” per combattere per la classe media e fermare i conservatori.
“Oggi ho notificato al primo ministro che ho stracciato l’accordo”, dice Singh. “I liberali hanno deluso la gente. Non meritano un’altra possibilità dai canadesi”.
“Non possono essere il cambiamento, non possono ripristinare la speranza, non possono fermare i conservatori. Ma noi possiamo”, dice Singh nel video, impostando le prossime elezioni come una scelta tra il suo partito e il leader conservatore Pierre Poilievre.
Cosa accadrà ora? Di fatto, la rottura del patto non comporta un’immediata crisi di governo. Trudeau, con il suo esecutivo di minoranza, dovrà trovarsi una maggioranza parlamentare di volta in volta, mentre se Poilievre dovesse presentare una mozione di sfiducia, la palla passerà proprio a Singh, che dovrà decidere se votare con il leader conservatore o salvare per l’ennesima volta il primo ministro.
Questo importante annuncio politico arriva a solo una settimana e mezza dalla ripresa del Parlamento, e meno di una settimana prima che Singh incontri il suo caucus per pianificare la strategia per la seduta autunnale.
Secondo fonti dell’Ndp, Singh e il suo caucus sono arrivati a un consenso sul fatto che sarebbero usciti dall’accordo, all’inizio di quest’estate.
A quanto pare Singh sarebbe arrivato a questa decisione – e ha realizzato il video che lo annuncia – prima che Poilievre uscisse la scorsa settimana per spingere Singh a ritirarsi dal patto dei due partiti.
La proposta di Poilievre era che Singh si schierasse con i conservatori e votasse la sfiducia al governo quando la Camera dei Comuni riprenderà, nel tentativo di forzare le elezioni anticipate questo autunno, piuttosto che aspettare la data fissata per le elezioni dell’ottobre 2025. All’epoca, il leader della Camera dell’Ndp Peter Julian ammesso ai giornalisti che “lasciare l’accordo è sempre sul tavolo per Jagmeet Singh”.
Intanto il Partito Liberale subisce un nuovo tracollo nelle intenzioni di voto. A certificare il pessimo stato di salute del partito di maggioranza relativa alla House of Commons è un nuovo sondaggio effettuato dalla Angus Reid nel quale si mette in luce come il divario tra il Partito Conservatore guidato da Pierre Poilievre e la forza politica del primo ministro Justin Trudeau sia aumentato sensibilmente, arrivando a 22 punti percentuali. Secondo l’istituto demoscopico, se si votasse in questo momento i conservatori si attesterebbero a quota 43 per cento, mentre i liberali non andrebbero oltre al 21 per cento.
Ma a preoccupare il primo ministro e il suo entourage non è solo l’abisso che li divide da Poilievre, ma il terreno perduto nei confronti dei neodemocratici, che in questo momento si trovano in una situazione si sostanziale parità statistica con i grit. Stando alla Angus Reid, infatti, il partito guidato da Jagmeet Singh si attesta al 19 per cento.